CHI SONO (E CHE COSA HO FATTO)
Sono nato a Milano il 22 marzo 1949; ho sposato Costanza Rossi nel 1973 e ne sono nate due figlie: Giulia, oggi editor della narrativa italiana e straniera Bompiani, società del gruppo editoriale Giunti, madre di due bimbi nati rispettivamente nel 2009 e nel 2016; e Anna, che, dopo aver studiato e insegnato filosofia nelle Università di Nottingham, Anversa e Tel Aviv, ora è ricercatrice di filosofia nell’Università di Milano; ed è a sua volta madre di un bimbo.
Durante gli anni del ginnasio e liceo sono stato molto attivo nella Gioventù di Azione Cattolica; e nel 1966-1967 ho presieduto l’Associazione degli Studenti del mio istituto (l'”Alessandro Manzoni” di Milano). Nel 1972 mi sono laureato in diritto del lavoro alla Statale di Milano con la professoressa Luisa Riva Sanseverino. Coltivo, quando posso, il mio amore per la montagna (soprattutto in Valle d’Aosta e sulle Alpi Apuane): ci vado a piedi, con gli sci e in mountain bike. Le due ruote sono state sempre il mio mezzo di locomozione preferito – anche in città, fino a quando (marzo 2002) non sono stato obbligato a girare in un’auto blindata per le minacce delle Brigate Rosse – e sono tuttora una mia grande passione, anche se posso praticarle molto meno di quel che vorrei. Un altro grande amore della mia vita, sacrificato anch’esso agli impegni assai meno elevati del lavoro quotidiano, è quello per gli scacchi.
Il sindacato
Sono stato dirigente sindacale della Fiom-Cgil nella zona di Cusano Milanino-Paderno-Solaro dal 1969 al 1972; dopo il servizio di leva, prestato (nonostante le “ridotte attitudini militari”, per via della miopia) in qualità di marconista nel Genio-Trasmissioni, dal 1973 al 1979 sono stato responsabile del Coordinamento dei servizi legali della Camera del Lavoro di Milano. Da allora ho poi sempre collaborato con Cgil, Cisl e Uil sul piano della consulenza, della partecipazione a convegni e della docenza nei corsi di formazione. In funzione di questa attività ho pubblicato un manuale di diritto del lavoro per i lavoratori in due volumi (1975-1977) che ha avuto notevole fortuna nel movimento sindacale, con oltre 30.000 copie vendute. Negli anni tra il 2004 e il 2009 ho intrattenuto anche un rapporto di consulenza giuslavoristica con la Segreteria generale della Ugl.
L’università e la ricerca
Dal 1975 ho collaborato con Carlo Smuraglia, professore di diritto del lavoro nell’Università degli Studi di Milano, incominciando a scrivere per la Rivista giuridica del lavoro. Ricercatore dal 1983 presso la stessa Università, ho vinto il concorso a cattedra nel 1986 (con una commissione in cui non avevo alcun “padrino”: era composta da Gino Giugni, Giorgio Ghezzi, Mattia Persiani, Giuseppe Suppiej e Tiziano Treu); da allora al 1991 sono stato professore straordinario di diritto del lavoro nell’Università di Cagliari. Dal 1991 sono professore ordinario nell’Università statale di Milano, dove ho contribuito con Marino Regini a fondare il Dipartimento di Studi del Lavoro e del Welfare, di cui hanno fatto parte giuristi, economisti, sociologi, politologi e psicologi del lavoro. Ancora con Marino Regini nel 1999 ho fondato il Master Europeo in Scienze del Lavoro dell’Università di Milano, membro di una rete di cui facevano parte altri dieci master di altrettanti atenei di tutti i principali Paesi dell’UE, di cui sono stato direttore fino al 2008.
Nel 1985 ho assunto l’incarico di coordinatore della redazione della Rivista italiana di diritto del lavoro (diretta da Giuseppe Pera), della quale dal 1991 sono stato vicedirettore e dal 2002 sono stato direttore responsabile fino alla fine del 2008, quando ho dovuto lasciare questo oneroso impegno a causa dell’elezione al Parlamento (v. in proposito Avvicendamento).
Dopo il decennio di lavoro parlamentare, dal marzo 2018 ho ripreso l’insegnamento del diritto del lavoro nell’Università di Milano.
Questi i temi principali della mia attività di ricerca e delle mie pubblicazioni: la funzione e l’efficacia del contratto collettivo (1974-1975), la disciplina della circolazione delle informazioni in azienda (1976-1980), i problemi e le prospettive di riforma del mercato del lavoro (1981-1982), il tempo della prestazione di lavoro (1983-1987), il metodo della qualificazione giuridica del rapporto (1988-1992), la parità di trattamento (1991-1993), l’analisi economica del diritto del lavoro (dal 1994), il motivo oggettivo di licenziamento (dal 1996). Nel 1996 Luigi Mengoni mi ha affidato la realizzazione del trattato sul Contratto di lavoro in tre volumi, nell’ambito del “Trattato di diritto civile e commerciale” già fondato e diretto da Antonio Cicu e Francesco Messineo; i tre volumi, interamente scritti da me, sono usciti tra il 2000 e il 2003.
Per l’attività svolta in qualità di studioso e di pubblicista per il progresso delle relazioni sindacali e del lavoro, il 2 giugno 2006 il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, motu proprio, mi ha insignito della commenda al merito della Repubblica.
Dal giugno 2019 sono Socio dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, nella Sezione di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economiche; e dal giugno 2023 Membro effettivo dello stesso Istituto.
La professione forense
Esercito la professione di avvocato dal 1975, sempre esclusivamente nella materia del diritto del lavoro. Dal 1986 sono membro dello Studio legale associato Ichino Brugnatelli, del quale dal 1946 al 1997 è stato contitolare mio padre Luciano (e in precedenza lo erano stati il mio nonno materno Carlo Pellizzi e mio zio Giovanni Luigi Pellizzi). Tra il 1994 e il 1997 ho promosso e seguito il procedimento davanti alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee, conclusosi con la sentenza Job Centre II, dell’11 dicembre 1997, che ha determinato la fine del monopolio statale dei servizi di collocamento, in Italia come in numerosi altri Paesi europei. Negli ultimi due decenni ho dato vita nello Studio a un dipartimento giuslavoristico che oggi conta quindici avvocati.
Dal 1997 al 2003 sono stato presidente del Collegio arbitrale nazionale per i dirigenti del settore delle assicurazioni, succedendo in quella funzione a Giuseppe Pera.
Il giornalismo
Giornalista pubblicista dal 1970, nel corso degli anni ’90 ho collaborato con diverse riviste e quotidiani, tra i quali Il Sole 24 Ore. Dall’inizio del 1997 al 2008 ho collaborato con il Corriere della Sera, pubblicando nel decennio circa 250 editoriali; con un intervallo di un anno, dall’aprile 1997 al marzo 1998, nel quale sono stato editorialista de l’Unità.
Ho tenuto per cinque anni, dal 2002 al 2007, sul mensile Versilia oggi una rubrica di mountain bike e trekking sulle Alpi Apuane, ora interamente disponibile on line nell’Archivio dei miei scritti).
Nel 2002 ho partecipato con Tito Boeri e un gruppo di altri economisti e giuristi alla fondazione del sito di informazione economico-sociale lavoce.info, della cui redazione ho fatto parte fino alla auto-sospensione conseguente alla candidatura elettorale, nel febbraio 2008.
La politica
Nell’ottava legislatura (1979-1983) sono stato membro della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, eletto nelle liste del Partito comunista italiano. La pubblicazione, nel 1982, del mio libro Il collocamento impossibile ‑ nel quale criticavo duramente il sistema dei servizi statali per l’impiego, la regola del “collocamento numerico”, il vecchio regime della Cassa integrazione guadagni con cui si nascondevano situazioni di sostanziale disoccupazione di lunga durata ‑ ha avuto l’effetto di non farmi rieleggere per la legislatura successiva.
L’uscita dalla ribalta parlamentare non mi ha impedito di partecipare in modo intenso e continuo al dibattito politico sulle materie del lavoro e delle relazioni sindacali per tutti i 25 anni successivi, sia con l’attività giornalistica, sia con i tre libri destinati anche al pubblico dei non giuristi: Il lavoro e il mercato, del 1996, A che cosa serve il sindacato?, del 2005 e I nullafacenti, del 2006. Al primo sono stati assegnati il “Premio Giancarlo Capecchi – Intersind” 1997 (sia per la sezione socio-economica, sia per la sezione giuridica) e il “Premio Walter Tobagi” 1997 per la saggistica. Al terzo nel 2007 sono stati assegnati il “Premio Ezio Tarantelli” dal Club dell’Economia e il “Premio Ape” dall’Associazione per il Progresso Economico, per la migliore idea economica dell’anno. Nel 2004 mi è stato attribuito anche il Premio “Mondo del Lavoro” GIDP, Gruppo intersettoriale Direttori del Personal-Manpower, nella sua prima edizione, per il contributo dato al diffondersi e radicarsi nel nostro Paese di una cultura moderna delle relazioni industriali e del mercato del lavoro.
Nel 2000 il ministro dei Trasporti Bersani mi ha chiesto di entrare nel consiglio di amministrazione dell’Enav, di cui aveva fatto parte fino all’anno precedente Massimo D’Antona, con l’incarico di proseguire nel suo tentativo di istituire un sistema di relazioni sindacali meno conflittuale nel settore degli uomini-radar; questa esperienza è però cessata nel febbraio 2002, con l’azzeramento del consiglio, in seguito al cambio di maggioranza politica.
Nel 2007 ho partecipato alla fondazione del Partito Democratico. In seguito allo scioglimento anticipato delle Camere, ho accettato la candidatura propostami da Walter Veltroni al Senato, del quale ho fatto parte dall’aprile 2008 al marzo 2018. Il rendiconto di tutta la mia attività parlamentare, giorno per giorno, si trova in questo sito, nato in funzione di quel mio lavoro.
Nel marzo 2009 mi è stato conferito l’Oscar del “Riformista” al migliore parlamentare 2008, con questa motivazione: “Per aver fatto il parlamentare… portando in politica la sua competenza e la sua proposta riformista, per costruire un sistema di tutele dei lavoratori più moderno, più giusto e più adeguato alle necessità del Paese”.
Nel giugno 2009 mi è stato conferito il Premio Hemingway-Lignano Sabbiadoro, “per aver sostenuto con determinazione e con proposte convincenti la necessità di una riforma del sistema dei rapporti di lavoro”.
Nel marzo 2011 mi è stato conferito dal Comune di Milano il Premio Marco Biagi “Milano Lavora”, per avere “studiato i problemi del mondo del lavoro e delle relazioni industriali elaborando possibili soluzioni e rendendole argomento di dibattito per il grande pubblico”.
Nel maggio 2011 la Rotary Foundation, per iniziativa del Rotary di Novara, mi ha conferito il titolo di Paul Harris Fellow, “per avere suscitato interesse e attenzione per il diritto del lavoro e delle relazioni industriali, rendendolo argomento di dibattito per il grande pubblico, e per avere indicato soluzioni concrete per la modernizzazione del diritto del lavoro italiano, in continuità con la nostra migliore cultura giuslavoristica”.
Nel marzo 2015 l’organizzazione internazionale indipendente Action Aid, nel suo rapporto sulla lotta alla povertà, mi ha indicato come il senatore più impegnato su questo fronte nella XVII legislatura.
Dal novembre 2009 al dicembre 2012 ho fatto parte della Direzione nazionale del PD.
Il 23 dicembre 2012, a seguito dello scioglimento della XVI legislatura, ho accolto l’invito di Mario Monti a far parte della nuova formazione politica a cui egli aveva dato vita, al termine della sua esperienza di Capo del Governo, Scelta Civica. E come capolista nelle sue liste per la Lombardia e per la Toscana sono stato eletto senatore nel febbraio 2013. A seguito dell’abbandono da parte di Mario Monti, avvenuta nel novembre 2013, in seno a SC si è verificata una prima scissione, seguita nel 2014 dal grave insuccesso elettorale nelle elezioni europee di maggio, che hanno visto – secondo tutte le analisi dei flussi – nove su dieci degli elettori di SC votare per il PD guidato da Matteo Renzi. Dal settembre 2014 ho cessato di far parte del partito SC, pur restando in posizione indipendente nel Gruppo SC del Senato. Nel febbraio 2015, a seguito di un appello dello stesso Matteo Renzi, e della prospettiva di un inevitabile scioglimento del Gruppo SC del Senato per mancanza del numero minimo di aderenti, con gli altri cinque senatori rimasti dello stesso Gruppo ho chiesto l’adesione al Gruppo PD del Senato.
A chi mi ha criticato per il temporaneo abbandono del PD nel 2013 e 2014, rispondo rinviando al mio editoriale telegrafico del maggio 2014 L’insuccesso (non inutile) di Scelta Civica. Inoltre ricordando che – come è documentato in questo sito giorno per giorno, parola per parola – i contenuti programmatici concreti per i quali mi sono battuto in tutti questi anni, senza mai cercare cariche, riconoscimenti o altro tornaconto personale, sono sempre stati limpidamente gli stessi. E gli stessi rimangono.
Gli scritti
Dei miei numerosi saggi e articoli di diritto del lavoro e sindacale, ospitati in prevalenza dalla Rivista giuridica del lavoro nel periodo 1974-1984 e dalla Rivista italiana di diritto del lavoro dal 1985 a oggi (ma anche nella International Labour Review, in Recht der Arbeit e nell’International Journal of Comparative Labour Law and Industrial Relations), segnalo qui soltanto i cinque seguenti cui – a torto o a ragione – attribuisco un valore maggiore:
‑ Il diritto del lavoro e i confini dell’impresa, relazione introduttiva e replica finale alle giornate di studio dell’Associazione Italiana di Diritto del Lavoro, Trento, 4-5 giugno 1999, pubblicate negli atti del convegno, Giuffré, 1999, e in Giornale di diritto del lavoro e relazioni industriali, 1999, pp. 203-275;
– La nozione di “giusta retribuzione” nell’articolo 36 della Costituzione, relazione all’Accademia dei Lincei, 22 aprile 2010, pubblicata sulla Rivista italiana di diritto del lavoro, 2010, I, pp. 719-767;
– Il percorso tortuoso del diritto del lavoro tra emancipazione dal diritto civile e rtorno al diritto civile, relazione al convegno dell’Associazione dei Civilisti Italiani su Il diritto civile e “gli altri”, Università “la Sapienza” di Roma, 2 dicembre 2011, pubblicata sulla Rivista italiana di diritto del lavoro, 2012, I, pp. 59-107;
– Le conseguenze dell’evoluzione tecnologica sul mercato e sul diritto del lavoro, relazione al convegno dell’Associazione Giuslavoristi Italiani, Torino, 15 dicembre 2017, pubblicata sulla Rivista italiana di diritto del lavoro, 2017, I, pp. 525-563;
– Contratto di lavoro (diritto ed economia), voce dell’Enciclopedia del Diritto, vol. Contratto di lavoro, Giuffrè 2003, pp. 36-73.
Tutti gli altri miei saggi di diritto del lavoro e sindacale, così come tutti i miei assai numerosi editoriali e interviste, sono ora reperibili nell’Archivio dei miei scritti. Ho inoltre pubblicato questi libri nel campo del diritto del lavoro, del diritto sindacale e delle relazioni industriali:
‑ Diritto del lavoro per i lavoratori, vol. I, vol. II, De Donato, 1975-1977 (2a ed. 1978);
‑ Diritto alla riservatezza e diritto al segreto nel rapporto di lavoro. La disciplina della circolazione delle informazioni in azienda, Giuffré, 1979;
‑ Il collocamento impossibile, Problemi e prospettive della riforma del mercato del lavoro, De Donato, 1982
‑ Il tempo della prestazione nel rapporto di lavoro, vol. I, vol. II, Giuffré, 1984-1985;
‑ L’orario di lavoro e i riposi. Artt. 2107-2109, nel “Commentario del Codice civile” diretto da P. Schlesinger, Giuffré, 1987; la seconda edizione del volume interamente riveduta e aggiornata, uscita nel 2012, è stata curata con me da Lucia Valente;
‑ Subordinazione e autonomia nel diritto del lavoro, Giuffré, 1989;
‑ Il lavoro subordinato: definizione e inquadramento. Artt. 2094-2095, nel “Commentario del Codice civile” diretto da P. Schlesinger, Giuffré, 1992;
‑ Il lavoro e il mercato. Per un diritto del lavoro maggiorenne. Mondadori, 1996;
– Esercitazioni di diritto del lavoro, Giuffrè, 1988, 2a ed. 1992, 3a ed. sotto il titolo Il diritto del lavoro in 500 domande e risposte, 1997;
‑ Il contratto di lavoro, nella collana “Trattato di diritto civile e commerciale” Cicu-Messineo-Mengoni, Milano, Giuffré: vol. I, 2000; voll. II e III, 2003;
‑ Lezioni di diritto del lavoro. Un approccio di labour law and economics, Milano, Giuffré, 2004;
‑ A che cosa serve il sindacato? Le follie di un sistema bloccato e la scommessa per uscirne, 1a ed., Milano, Mondadori, 2005; 4a ed. nella collana Oscar Bestsellers, 2006;
‑ I nullafacenti. Perché e come reagire alla più grave ingiustizia della nostra amministrazione pubblica, Milano, Mondadori, 2006; 2a ed. nella collana Oscar, 2007;
‑ Il diritto del lavoro nell’Italia repubblicana. Teorie e vicende dei giuslavoristi dalla Liberazione al nuovo secolo, con altri Autori, Giuffré, 2008; qui sono ripubblicate le mie interviste sul diritto del lavoro a Luigi Mengoni, Federico Mancini, Gino Giugni, Renato Scognamiglio e Giuseppe Pera.
– Inchiesta sul lavoro. Perché non dobbiamo avere paura di una grande riforma, Mondadori, 2011, 2a ed. nella collana Oscar con un capitolo aggiuntivo sulla riforma Fornero, 2012;
– Il lavoro spiegato ai ragazzi (e anche ad alcuni adulti), Mondadori, 2013;
– Il lavoro ritrovato. Come la riforma sta abbattendo il muro tra garantiti, precari ed esclusi, Mondadori, 2015;
– L’intelligenza del lavoro. Quando sono i lavoratori a scegliersi l’imprenditore, Rizzoli, 2020;
– Mezzo secolo di diritto del lavoro. Il rifiuto del conformismo e della faziosità come metodo, Adapt University Press, 2024.
Ho diretto la ricerca Ires-Cedom i cui risultati sono pubblicati nel volume da me curato Nuovi strumenti di governo del mercato del lavoro, Angeli, 1988, nonché la ricerca Alar i cui risultati sono pubblicati nel volume da me curato Strategie di comunicazione e Statuto dei lavoratori. Il dialogo tra impresa e dipendenti, Giuffré, 1992. Ho inoltre curato il volume collettaneo Lavoro interinale e servizi per l’impiego: Il nuovo quadro di riferimento, Milano, 1995.
Ultimamente, al di fuori della materia giuslavoristica, ho pubblicato questi quattro libri:
– La casa nella pineta. Storia di una famiglia borghese del Novecento, Giunti, 2018;
– Il segreto del Naviglio Grande, Gigi Pedroli: una storia milanese, Tralerighe, 2019;
– L’ora desiata vola. Guida al mondo dei rebus per solutori (ancora) poco esperti, Bompiani, 2021;
– I rebus nella didattica dell’italiano. Giochi linguistici per arricchire il lessico, Giunti-Edu, 2024 (guida per gli insegnanti collegata a un corso di 18 video-lezioni, disponibile online).
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