IL RUOLO DEL SINDACATO NELLA TRANSIZIONE ALLA FLEXICURITY
Nel fondo del Corriere della Sera del 9 dicembre 2008 (“Uno sciopero antico”) il politologo Maurizio Ferrera denunciava il rischio che lo sciopero generale attuato venerdì scorso dalla Cgil fosse di fatto – al di là degli slogan – ancora focalizzato prevalentemente sugli interessi degli insiders piuttosto che su quelli degli outsiders.
In un mio articolo pubblicato ieri sullo stesso quotidiano (titolo originario: “Quale lavoro nella grande crisi”) indico quello che potrebbe essere il ruolo di un sindacato moderno come rappresentante degli interessi di outsiders e new entrants in questa fase di grave crisi economica, per assicurare loro “un lavoro di serie A” (titolo dato dal Corriere). Sullo stesso tema, v. alcune nuove risposte a domande dei lettori, in riferimento alla bozza di disegno di legge sulla transizione alla flexicurity.
SULLA QUESTIONE DELLA PARIFICAZIONE DELL’ETA’ DI PENSIONAMENTO TRA UOMINI E DONNE
Una recentissima sentenza della Corte di Giustizia europea ammonisce che la pensione di vecchiaia anticipata, intesa come rassegnato “risarcimento” per le discriminazioni subite dalle donne in famiglia e in azienda, perpetua un circolo vizioso; occorre invece romperlo con azioni positive pubbliche che costruiscano la parità effettiva: v. in proposito la bella lettera di una donna sola e la mia risposta, a seguito del Forum su questo stesso tema svoltosi per iniziativa dei radicali a Roma il 9 dicembre scorso.
COME, CONCRETAMENTE, SI PUO’ INTRODURRE LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA
Una proposta operativa per la valutazione delle scuole e degli studenti presentata all’INVALSI – Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione – da Daniele Checchi (Università degli Studi di Milano), Andrea Ichino (Università degli Studi di Bologna), e Giorgio Vittadini (Università degli Studi di Milano-Bicocca) nel corso di un seminario svoltosi l’8 dicembre 2008. Sono disponibili anche le slides della presentazione.
UN EPISODIO DI ORDINARIA BARBARIE: IL TROMBONISTA PERUVIANO E LA NOSTRA XENOFOBIA ISTITUZIONALE
La lettera del pericoloso clandestino, espulso quando aveva già ottenuto il nulla-osta di soggiorno, e la mia interrogazione al ministro Maroni.