N. 108 – 21 giugno 2010

DOMANI A POMIGLIANO I LAVORATORI VOTANO (E SARA’ COMUNQUE UNA SVOLTA IMPORTANTE PER TUTTO IL SISTEMA ITALIANO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI)

In attesa del risultato del referendum, è bene sgombrare il campo almeno dagli equivoci tecnico-giuridici: la clausola di tregua e quella per il contrasto all’assenteismo abusivo non violano né la Costituzione né la nostra legge ordinaria. Davvero possiamo permetterci di rifiutarle, in particolare nel nostro Mezzogiorno, che ha fame e sete degli investimenti delle grandi multinazionali? Leggi il mio articolo pubblicato venerdì sul sito lavoce.info(con una tabella che mostra l’incapacità grave dell’Italia di intercettare gli investimenti nel mercato globale). Inoltre:
   – l’intervento di Luigi Mariucci, in replica al mio, che lavoce.info pubblica oggi (ma il dissenso è solo sulla clausola di tregua);
   – il mio editoriale: Sacconi questa volta ha ragione, Pomigliano segna davvero una svolta nelle nostre relazioni industriali; anche se non come la intende lui (qui ripropongo l’idea che i lavoratori devono imparare a trarre vantaggio dalla concorrenza globale tra imprenditori sul versante della domanda di manodopera: è una chiave di lettura della vicenda di Pomigliano che ho già proposto anni fa in riferimento alla vicenda dell’Alfa di Arese e che mi sembra sempre più appropriata e attuale);
   –
Cronaca immaginaria di un accordo mai negoziato (ovvero: perché l’Italia non riesce ad attirare gli investimenti stranieri): sono i primi tre paragrafi del terzo capitolo del mio libro A che cosa serve il sindacato?, Mondadori, 2005;
  – la
mia intervista al Secolo XIX, ancora su Pomigliano e dintorni, in occasione dell’incontro pubblico che si svolgerà presso Confindustria Liguria oggi pomeriggio;
   –
il video della mia intervista a SkyTG24 di giovedì scorso, sulla vicenda di Pomigliano e la questione dell’articolo 41 della Costituzione;
   – l’intervento di Stefano Feltri, a nome della generazione dei ventenni, sul sito del Fatto Quotidiano:
“A Pomigliano state discutendo di diritti che noi non eserciteremo mai”
   – la mia dichiarazione all’Agenzia Ansa di mercoledì scorso sulla legittimità delle clausole più discusse della bozza di accordo proposta dalla Fiat. 

RETRIBUZIONI PUBBLICHE AD PERSONAM: LA REPLICA DI BRUNETTA E LA CONTRO-REPLICA DEGLI AUTORI
Il ministro interviene sull’articolo di A. Alesina e A. Ichino sul Sole 24 Ore di lunedì scorso, 14 giugno, rivendicando i meriti della propria riforma. Ma i due autori gli ribattono che la riforma è ancora soltanto sulla carta, boicottata dallo stesso Governo di cui Brunetta fa parte (il quale, a tutt’oggi, è ancora totalmente inadempiente nei confronti della Civit, chiave di volta della nuova legge, a oltre sei mesi dal suo insediamento).

 

MARTEDI’ E’ INCOMINCIATO ALLA CAMERA L’ESAME DEL D.D.L. CAZZOLA-ICHINO PER PROMUOVERE LA PROSECUZIONE VOLONTARIA DEL LAVORO DA PARTE DI CHI RAGGIUNGE L’ETA’ DEL PENSIONAMENTO
E’ il primo progetto di legge bi-partisan di questa legislaturad.d.l. n. 1745/2009 presentato al Senato da me il 31 luglio 2009 e contestualmente alla Camera da Giuliano Cazzola (p.d.l. n. 2671/2009), entrambi con firme di parlamentari del Pd e del Pdl. Sulla parificazione dell’età di pensionamento tra donne e uomini e la necessità che essa si accompagni a una detassazione dei redditi di lavoro femminile v. l’articolo di A. Alesina e A. Ichino sul Sole 24 Ore del 12 giugno.

 

LA “LETTERA APERTA AI TERRORISTI” VIENE ASSUNTA A MODELLO 
La Casa Editrice Zanichelli mi ha chiesto l’autorizzazione – che ho ovviamente concesso con piacere – di riprodurre il mio articolo di fondo pubblicato dal Corriere della Sera il 27 febbraio 2003, come modello del genere giornalistico della lettera aperta, nel Dizionario di stile e scrittura tecnica in corso di pubblicazione.

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