L’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD APPROVA (CON ASTENSIONI IN NUMERO QUASI PARI A QUELLO DEI VOTI FAVOREVOLI) UN DOCUMENTO SUL QUALE SI APRE ORA UNA FASE DI CONSULTAZIONE IN TUTTO IL PARTITO DEMOCRATICO E DI CONFRONTO CON LE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI E SINDACALI
Verbale sintetico dei lavori della Commissione per le politiche del lavoro, nell’ambito dei lavori dell’Assemblea nazionale del Pd, svoltisi a Roma il 21 e 22 maggio 2010. Al termine dell’assise questo verbale è stato approvato, insieme al documento-base presentato la settimana precedente da Stefano Fassina, con una cinquantina di voti favorevoli e 42 astensioni. La mia richiesta che venissero contati anche i voti favorevoli non è stata accolta dalla Presidenza, perché il dato sarebbe stato comunque irrilevante ai fini del risultato finale. V. anche il mio intervento critico sul documento-base, svolto nel corso della stessa assise.
La discussione ha visto emergere una larga e sostanziale condivisione del documento [il riferimento è al documento-base presentato da Stefano Fassina – n.d.r.], che, intrecciando gli obiettivi di aumento della crescita “sostenibile” dell’economia italiana (in raccordo con una strategia europea dello stesso segno) con misure mirate al sostegno dell’occupazione collegate a innovazioni del sistema di welfare, rappresenta una valida piattaforma per rispondere all’emergenza occupazionale e per delineare i contorni di un mercato del lavoro più dinamico ma anche più anche più giusto e inclusivo. Le proposte volte a una progressiva estensione dei diritti e delle tutele a tutte le forme di lavoro costituiscono il presupposto per la realizzazione di una flessicurezza di impianto europeo capace di contrastare la precarietà, di favorire l’ingresso di giovani nel mercato del lavoro, di promuovere per tutti la qualità del lavoro.
Molti interventi hanno posto la necessità di completare e meglio esplicitare le proposte contenute nel documento, tra l’altro per quanto riguarda la promozione e la valorizzazione del lavoro delle donne, la lotta al lavoro nero e le misure per la sua emersione, l’individuazione di forme di partecipazione dei lavoratori e di decisione economica. E’ stata anche anche sottolineata la necessità che la regolazione dei rapporti di lavoro, come anche la realizzazione delle politiche di promozione dell’occupazione, si svolgano in un quadro di positiva interazione tra iniziativa legislativa e contrattazione collettiva, attraverso il dispiegarsi del ruolo autonomo delle parti sociali che il Pd intende sostenere.
Sono emerse posizioni divergenti sulla necessità di introdurre la categoria di “lavoro economicamente dipendente” per universalizzare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
La Commissione ritiene che questi arricchimenti potranno venire dalla consultazione a tutti i livelli che il Pd apre da oggi sugli orientamenti e le proposte contenute nel documento.
Questa consultazione deve essere anche l’occasione per un confronto a vasto raggio con le rappresentanze del mondo dell’impresa in tutte le sue variegate espressioni e con le grandi organizzazioni sindacali, di cui il Pd, nel rispetto delle reciproche autonomie, auspica il massimo di convergenza unitaria, come richiede la gravità della crisi occupazionale e sociale che il Paese sta vivendo.
Ad avviso della Commissione questa consultazione, aperta alle forze vive della società, deve anche tradursi in una grande mobilitazione, a partire dai Circoli, per far crescere nel Paese, anche sui temi del lavoro, una alternativa vincente alla politiche della destra, [la quale] ne respinga gli attacchi che essa muove, in molti modi, ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.