N. 87 – 25 gennaio 2010

IL DUALISMO FEROCE DEL MERCATO DELLAVORO IN ITALIA: LA CRISI LA PAGANO (QUASI) SOLTANTO I GIOVANI

Uno studio dell’Ocse mostra un’Italia bizzarramente “democratica” nel modo di affrontare la crisi: ha deciso tutto la maggioranza anziana e lo ha fatto interamente a proprio favore, scaricando tutto il costo della recessione sui giovani. Leggi l’articolo di Federico Fubini sul Corriere della Sera del 23 gennaio.

ABBASSARE L’OBBLIGO SCOLASTICO A 15 ANNI: UNA SCELTA MIOPE
Il problema del 5% di ragazzi che smettono  di studiare dopo la terza media è reale; ma lo si dovrebbe affrontare costruendo per loro occasioni effettive di istruzione ulteriore, non – come vuol fare il ministro Sacconi – rinunciando ad allineare l’Italia ai maggiori Paesi europei, dove l’obbligo scolastico si estende fino ai 16 anni. Leggi l’articolo di Irene Tinagli pubblicato su La Stampa del 22 gennaio.

UNA OMONIMIA E UNA NOTIZIA TOTALMENTE INFONDATA
Circola il gossip secondo cui il prof. Pietro Micheli, recentemente nominato nella Commissione centrale per la valutazione e a trasparenza delle p.a. (anche con il mio sostegno) per la sua competenza specifica maturata in anni di lavoro in Gran Bretagna, sarebbe mio genero. L’equivoco nasce da una (parziale) omonimia; il marito di mia figlia è Lorenzo Micheli, professore all’Istituto Musicale di Aosta: nessuna parentela neppure lontana tra i due Micheli.

DECOLLA LA NUOVA AUTORITA’ INDIPENDENTE. MA LA VALUTAZIONE IMPOSTA PER LEGGE NON BASTA
La Commissione centrale per la valutazione e la trasparenza delle p.a. muove i primi passi, dandosi regolamento e codice etico. E’ indispensabile, comunque, che la cultura della valutazione si sviluppi dal basso, nell’agire concreto delle organizzazioni, e non solo come adempimento di un obbligo imposto dall’alto: leggi l’articolo di Mita Marra su lavoce.info del 22 gennaio 2010.

UN LETTORE CHIEDE: “PERCHE’ LEI NON SI ATTIVA PER HAITI COME HA FATTO PER L’AQUILA?”
Vedi la lettera e la mia risposta.

 

 

 

Errata corrige: la Newsletter del 18 gennaio scorso è stata spedita per sbaglio con il numero 87; il numero corretto (col quale essa compare nella apposita sezione del sito), è 86.

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