Lettera pervenuta il 22 gennaio 2010
Caro Senatore,
l’anno scorso ho molto apprezzato il modo in cui lei ha promosso una raccolta di fondi per le vittime del terremoto dell’Aquila, facendo pervenire direttamente i soldi raccolti fino all’ultimo centesimo alle destinazioni prefissate, entrambe eccellenti, e consentendo ai donatori di scegliere tra di esse. Perché non fa lo stesso ora per le vittime del terremoto di Haiti? Io e alcuni altri amici saremmo felici di contribuire attraverso di lei.
Con grande stima
l’anno scorso ho molto apprezzato il modo in cui lei ha promosso una raccolta di fondi per le vittime del terremoto dell’Aquila, facendo pervenire direttamente i soldi raccolti fino all’ultimo centesimo alle destinazioni prefissate, entrambe eccellenti, e consentendo ai donatori di scegliere tra di esse. Perché non fa lo stesso ora per le vittime del terremoto di Haiti? Io e alcuni altri amici saremmo felici di contribuire attraverso di lei.
Con grande stima
L.B.
Quel che ho fatto per l’Abruzzo (v. in proposito la pagina Rendiconti: ivi i link ai documenti relativi all’iniziativa) ho potuto farlo perché conoscevo delle persone in loco che mi hanno messo direttamente in contatto con i destinatari dei nostri contributi e mi hanno consentito di verificare l’utilizzazione di tutto quello che abbiamo dato loro, dal primo all’ultimo euro. Purtroppo non ho alcuna conoscenza ad Haiti che mi consenta di fare altrettanto: se raccogliessi dei fondi, non sarei in grado di garantirne l’utilizzazione con la stessa precisione e immediatezza che mi è stata possibile all’Aquila. La ringrazio comunque per la disponibilità e la invito a indirizzarla a uno dei molti canali sicuri di raccolta, a cominciare dal Corriere della Sera, Mani Tese, o Médecins sans frontières. (p.i.)