N. 33 – 17 novembre 2008

VALUTAZIONE E TRASPARENZA NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE: LA PRIMA RIFORMA ISTITUZIONALE DI QUESTA LEGISLATURA HA COMPIUTO IL PASSO DI AVVIO
Il 13 novembre la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato il testo legislativo unificato che recepisce i contenuti più importanti del disegno di legge del PD (d.d.l. n. 746/2008), mentre sopprime le disposizioni del disegno di legge governativo (d.d.l. n. 847/2008) tendenti a rilegificare la materia. Il Gruppo del Partito Democratico ha approvato tutti gli articoli, esprimendo un voto finale di astensione sul provvedimento, in attesa dei decreti con i quali il Governo eserciterà le deleghe legislative che gli vengono conferite: v. in proposito il resoconto sommario dell’ultima fase del dibattito in Commissione e la dichiarazione di voto finale del Capogruppo del Pd Enzo Bianco.

 

QUANDO E’ L’OPPOSIZIONE A DETTARE L’AGENDA
Sul ruolo decisivo che ha svolto il Pd nell’avvio di questa riforma v. il mio articolo che esce oggi sul Corriere della Sera, in risposta a un fondo di Angelo Panebianco sullo stesso giornale, di sabato scorso.

 

Poiché molti lettori mi chiedono riferimenti bibliografici in tema di valutazione della produttività ed efficienza delle amministrazioni pubbliche, metto loro a disposizione, nella sezione “Saggi”, il contributo di Lorenzo Bordogna, uno dei massimi studiosi italiani di questa materia, consegnato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato in occasione dell’audizione svoltasi il 10 settembre scorso: ivi, in appendice, alcuni riferimenti bibliografici essenziali sul tema.

 

LA PRIVACY VIOLATA DI BRUNETTA
Il ministro della Funzione pubblica protesta contro l’inchiesta de l’Espresso sulle sue proprietà immobiliari; in un’intervista al Corriere della Sera del 14 novembre ricordo a Renato Brunetta che chi entra in Parlamento accetta di sacrificare un po’ della propria privacy, e anche della propria sicurezza personale. In ogni caso un parlamentare deve essere sempre disponibile a che i suoi redditi e il suo patrimonio siano passati ai raggi X dalla stampa e da chiunque vi abbia interesse.

LA ROTTURA TRA LA CGIL E LE ALTRE CONFEDERAZIONI SINDACALI MAGGIORI
L’incontro (poco) segreto di Berlusconi con Marcegaglia, Bonanni e Angeletti a Palazzo Grazioli, seguito dalla reazione indignata di Epifani e dalla proclamazione dello sciopero generale da parte della sola Cgil per il 12 dicembre, sono solo le ultime conferme dell’inattualità della prospettiva dell’”unit à sindacale” come la si concepiva negli anni ‘70; e dell’urgenza di una cornice di regole che consenta a visioni e strategie sindacali diverse di confrontarsi e competere tra loro senza paralizzarsi a vicenda. Ripropongo in argomento il mio articolo pubblicato da l’Unità a fine ottobre: “Ha ancora senso puntare all’unità sindacale”?

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