L’arrivo nella metropoli di sei ragazzini guidati dal Priore, con un dono insolito costruito con le loro mani
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Il mio incontro, nel 1959, con i primi allievi di don Lorenzo Milani, in visita alla grande città – Sullo stesso tema v. anche, su questo sito, la mia postfazione al libro a cura di Francesca Capetta, Lorenzo Milani e Gian Paolo Meucci, Indagine su un’amicizia nelle pagine di un carteggio (1949-1956) .
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La grande carta della Palestina con la raffigurazione degli episodi principali del Vangelo, portata dai ragazzi di Barbiana a Milano nell’aprile 1959
Conobbi Agostino Burberi all’età – mia e sua – di dieci anni, quando venne per una settimana a Milano con altri cinque suoi compagni di scuola, insieme a don Lorenzo Milani, ospite a casa nostra. Non so perché, ma fu proprio verso di lui che provai la maggiore simpatia e sintonia in quei giorni di visita nella grande città; e fu con lui che nacque allora il legame di amicizia più stretto, che è vivo ancora oggi a più di mezzo secolo di distanza.
Il loro arrivo era stato preceduto da una lettera nella quale don Lorenzo preannunciava che avrebbero portato con sé un regalo piuttosto voluminoso: al punto che avrebbero dovuto portarlo smontato. Infatti quella sera vidi arrivare su per le scale proprio Agostino con un lungo tubo di cartone, mentre gli altri portavano dei pezzi di legno levigato. Il dono consisteva in una grande carta della Palestina che recava disegnati a colori gli episodi salienti della vita di Gesù, con una legenda in cui essi erano elencati e numerati; i pezzi di legno costituivano la cornice che avremmo dovuto montare. Il giorno dopo Agostino e io venimmo spediti dal vetraio di Piazza Wagner a ordinare il vetro, che venne tagliato sotto i nostri occhi. Tornati a casa, don Lorenzo mi chiese quanto fosse spesso il vetro che avevamo ordinato; non avendo compreso bene la domanda, gli risposi: “100 lire”; e tutti scoppiarono a ridere. Fu solo Agostino a prendere le mie parti dicendo che anche lui aveva capito “quanto hai speso”.
Da allora il grande quadro, recante la scritta “I ragazzi di Barbiana alla famiglia Ichino con affetto – 20 aprile 1959”, è stato conservato come un cimelio prezioso nella stessa casa di via Giotto che ebbe la ventura di ospitare per quella settimana di primavera la scuola di don Lorenzo Milani. Alla morte dei miei genitori la sua custodia è stata affidata a me; così esso mi ricorda ogni giorno l’emozione di quella settimana, nella quale i miei genitori mi avevano esentato dall’andare a scuola per consentirmi di partecipare alla visita della città, delle sue fabbriche e dei suoi monumenti, guidata da don Lorenzo.
Appena tornati a Barbiana, il Priore fece fare a ciascuno dei ragazzi un tema, sull’aspetto che lo aveva colpito di più dell’esperienza milanese; in quei sei componimenti si esprime con straordinaria vivezza il commento che don Lorenzo fece, di volta in volta, delle realtà che ci mostrava. Agostino dedicò il suo ai “nuovi schiavi”: questa era l’immagine che gli era rimasta impressa degli operai dello stabilimento della Pirelli Bicocca. Ho conservato quei sei foglietti di quaderno, nei quali si parla anche dei miei Genitori e di me, come un ricordo prezioso di quei giorni; e li ho riprodotti tutti, insieme alla lettera con cui don Lorenzo ce li spedì, in appendice al libro La casa nella pineta (Giunti, 2018), dove ho descritto in modo più esteso quell’esperienza che tanto ha inciso sulla mia vita.