I NOSTRI MINIMI SALARIALI SBAGLIATI
Il rifiuto di commisurare gli standard retributivi al costo della vita locale fa sì che i minimi oggi applicati siano sbagliati tanto al nord quanto al sud: al nord perché troppo bassi, al sud perché troppo alti. Leggi il mio editoriale telegrafico pubblicato domenica sui quotidiani Gazzetta di Parma, Alto Adige e l’Adige.
IL PD, I POVERI E IL MERITO
Valutare l’efficienza delle strutture scolastiche e della formazione professionale e l’efficacia dell’istruzione da esse impartita è essenziale per garantire l’assolvimento della loro funzione di “ascensore sociale”; ma è parte essenziale del loro compito anche la valutazione dei risultati dell’impegno dei singoli allievi. Leggi il mio saggio, che costituisce un ampliamento e completamento dell’articolo pubblicato l’8 ottobre sul Foglio, ora pubblicato sul quaderno di dicembre della Fondazione PER.
SINDACATO, PARTECIPAZIONE E NUOVE FORME DEL LAVORO
I modi non tradizionali di organizzare il lavoro dipendente, in particolare il platform work e il c.d. lavoro agile, pongono una questione di adattamento del diritto del lavoro all’evoluzione tecnologica, che non può essere risolta con il meccanico assoggettamento della nuova realtà alla disciplina del lavoro del secolo scorso. È online anche su questo sito la mia video-intervista diffusa dal canale You-Tube della UGL.
GOL MANCATO
In materia di politiche attive del lavoro il Governo presenta alla UE dei dati che rispecchiano soltanto una attività burocratica e non un miglioramento dei servizi per l’incontro fra domanda e offerta di manodopera. Leggi il mio editoriale telegrafico pubblicato a fine novembre sui quotidiani Gazzetta di Parma, l’Adige e Alto Adige.
IL PENDOLO DEI VOUCHER E IL METODO SPERIMENTALE
Il governo vuole agevolare, semplificandolo, l’incontro fra domanda e offerta di lavoro nella fascia professionale più bassa, tornando ad allargare le maglie della disciplina del lavoro occasionale; e si scatenano le polemiche. Ma gli effetti andrebbero verificati applicando il metodo sperimentale: lo sottolinea Lucia Valente in un articolo pubblicato sul sito lavoce.info la settimana scorsa.
È UN BEL REBUS! – 19. QUANTO SONO LUNGHE LE BRACCIA DELLA IPSILON
Una parola che compare in prima lettura non può comparire anche nella soluzione, né può servire come materiale testuale per costruirne una che abbia la medesima radice lessicale e appartenga alla medesima area semantica; può, tuttavia, darsi il caso di una etimologia comune così lontana nel tempo e di una divaricazione tale dei due significati, da escludere l’applicazione del divieto. Leggi la diciannovesima puntata della rubrica che esce ogni due domeniche sul quotidiano Gazzetta di Parma.
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Nella speranza che il nuovo anno
segni la fine dell’atroce aggressione russa all’Ucraina,
un cordialissimo augurio di buon Natale e buon Capodanno
a tutte e tutti gli iscritti alla mailinglist
La newsletter ritorna dopo le feste
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