È UN BEL REBUS! – 7. QUANDO IL LUOGO E IL TEMPO DELL’AZIONE SONO DECISIVI

In molti casi la chiave è costituita da un’azione di cui occorre individuare lo spazio in cui si svolge, oppure la collocazione temporale nell’arco della giornata, della settimana o dell’anno, utilizzando preposizioni o avverbi come “in”, “su”, “tra”, “fra”, “ieri”, “dopo”, “già”, materiale testuale prezioso per costruire la soluzione

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Settima lezione del corso che viene pubblicato bisettimanalmente dalla
Gazzetta di Parma, 5 giugno 2022V. anche la sesta lezione, dalla quale è possibile risalire a ciascuna delle precedenti

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Accade assai spesso che per la soluzione assuma importanza decisiva il luogo nel quale si svolge l’azione-chiave. Quando questo è costituito da un ambiente chiuso, come può essere una casa, una chiesa, una grotta, una vettura, esso viene individuato da un grafema collocato all’interno di quello spazio, ma non su un oggetto in particolare. Nella nostra lezione precedente abbiamo visto dei “cardi neri” che venivano messi nel baule posteriore di una Audi individuata da TI: dunque “in Audi TI”; se invece l’azione si svolge in una stalla e da qualche parte compare il grafema R, la prima lettura può essere “in stalla R”; se invece il luogo chiuso è l’abitacolo di un’auto individuato da una C sospesa al suo interno, la prima lettura potrebbe essere “in C auto”. Ma talvolta capita che in prima lettura si ometta di qualificare il luogo, utilizzando soltanto il grafema; per esempio: “in C”, “in G”, e così via.

Accade anche che per la soluzione di un gioco assuma importanze decisiva il tempo nel quale l’azione-chiave si svolge. Se la scena si colloca sotto un cielo stellato, il tempo potrebbe essere “di notte”; se nell’immagine compare l’abete addobbato con le palline e la stella cometa, potrebbe essere “a Natale”. In altri casi occorre fare attenzione a un calendario o un orologio che compaiono nell’immagine: se c’è uno di questi oggetti, è certamente perché il tempo da esso indicato è rilevante per la soluzione. Nel gioco che ho ideato per il “concorso solutori” svoltosi durante la Giornata del Rebus del 28 maggio scorso a Bologna assumono rilievo sia l’officina nella quale si svolge l’azione, individuata da G, sia il tempo: compaiono infatti sia un orologio digitale, che indica le 7 e un quarto del mattino, sia un cartello che indica l’orario normale di lavoro, che va dalle 8 del mattino a mezzogiorno e dall’una alle 5 del pomeriggio. Il solutore può considerare certo che anche questa differenza di tempo avrà qualche importanza per la soluzione.

Come in tutti i rebus più difficili, il diagramma sopra l’immagine indica, prima della scansione della soluzione, quella della prima lettura: poiché questa inizia con una parola di 2 lettere, possiamo partire dall’ipotesi che essa incominci con “in G”. Possiamo anche considerare molto probabile che l’ultima parola della prima lettura, di 5 lettere, sia l’“elica” sulla quale sta lavorando M sull’incudine; e che dunque l’ultima parola della soluzione, di 8 lettere, sia “fa M elica = famelica”. La difficoltà maggiore sta nel trovare le ultime 7 lettere che, nella prima parola della soluzione, vengono dopo le prime tre, “in G”. Quelle 7 lettere servono evidentemente, nella prima lettura, per indicare il tempo in cui l’azione si svolge: prima dell’inizio dell’orario normale di lavoro. Il diagramma ci dice anche che questo “prima dell’inizio” si esprime in tre parole, delle quali le prime due di 2 lettere e la terza di 3. Il nostro meccanico è già al lavoro prima dell’orario: dunque la terza parola può essere “già”. A questo punto abbiamo “in G .. .. già fa M elica = Ing. . . . gia famelica”; e non fatichiamo a trovare le quattro lettere mancanti nella prima parola della soluzione:

in G or di già fa M elica = Ingordigia famelica.

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In altri rebus nei quali è decisivo lo spazio, esso può essere indicato dal fatto che la chiave si colloca fra due oggetti: in questo caso si potranno utilizzare, in prima lettura, le preposizioni “fra” o “tra”. Ce ne offre un esempio questo gioco di Minigame (Fabio Magini), che pubblichiamo per gentile concessione del quotidiano La Stampa.

La chiave è costituita dai tre “coli” individuati da DI, che sono collocati in mezzo a due lastre di vetro. Dopo qualche tentativo di combinazione della parola “vetri” con le preposizioni “fra” e “tra”, alla ricerca della prima parola della soluzione che deve essere di 6 lettere, arriviamo a “tra vetri”, che potrebbe dare la parola “travet”. A questo punto, con il materiale testuale rimanente costruiamo molto facilmente la soluzione:
tra vetri DI coli = Travet ridicoli.

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