Un po’ come il lavoro del detective in un giallo: il solutore deve prestare attenzione a tutti i particolari dell’immagine che possono condurre alla soluzione
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Quinta lezione del corso che viene pubblicato bisettimanalmente dalla Gazzetta di Parma, 8 maggio 2022 – V. anche la quarta lezione, dalla quale è possibile risalire a ciascuna delle precedenti
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Il rebus è un po’ come il gioco che l’autore di un giallo instaura con i lettori. Il libro è disseminato di indizi, alcuni privi di rilievo, altri invece decisivi, dei quali chi legge dispone al pari dell’investigatore per scoprire l’assassino: il gioco consiste nel riuscire a individuare quelli che contano per arrivare alla soluzione. Come nel giallo, poi, il piacere di trovarla da sé, la soluzione, è solo di poco maggiore rispetto al piacere che si prova col leggerla nelle ultime pagine del racconto. Anche nel gioco del rebus è normale che non la si trovi e si attendere il numero successivo della rivista per conoscerla; ma questo non toglie nulla alla sorpresa per la “verità nascosta sotto l’immagine. Per non dire del piacere che si prova scoprendo la metamorfosi testuale, talvolta così bella che la si conserva nella memoria come un gioiello prezioso.
Attenzione agli indizi, dunque. Nel gioco che segue, creato appositamente per questa rubrica e disegnato dalla bravissima Laura Neri, il solutore esperto osserva, innanzitutto, che nel chiosco del fioraio sono messi in vendita dei cardi chiari e dei cardi neri. Inoltre osserva che tra gli uni e gli altri c’è una notevole differenza di prezzo.
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I cardi neri O sono nettamente più cari. Possiamo dunque ipotizzare che nella prima lettura dell’immagine compaiano queste tre parole: “cardi”, “neri” e “cari” (si potrebbe utilizzare anche l’aggettivo “costosi”, ma nei rebus è più frequente l’utilizzazione delle parole più brevi, che forniscono materiale testuale più facilmente utilizzabile per la costruzione della soluzione).
Dobbiamo dunque combinare queste tre parole fra loro e con il grafema O, che individua la “chiave”, cercando una disposizione che consenta di costruire la prima parola della soluzione (7 lettere) e possibilmente anche una o due delle successive: “O cardi neri cari”, “O cari cardi neri”, “cardi neri O cari”, “cari O cardi neri”, “cardi neri cari O”, “cari cardi neri O”, “cardi cari O neri”, “cari cardi O neri”… Potremmo andare avanti ancora con altre possibili combinazioni; ma ci fermiamo a quest’ultima perché, se spostiamo opportunamente le cesure nella sequenza testuale, saltano fuori niente meno che tre parole composte rispettivamente da 7, 2 e 5 lettere, proprio come indicato nel diagramma: “Caricar di oneri”.
Cerchiamo ora l’ultima parola della soluzione, che è di 8 lettere. A fornirla è la chiave individuata dal grafema TI: un’auto di cui è ben visibile il marchio costituito dai quattro anelli intrecciati: è il ben noto marchio delle automobili Audi. I cari cardi neri O vengono messi dentro il baule della Audi: dunque “in Audi TI”.
Così abbiamo trovato la soluzione: cari cardi O neri in Audi TI = Caricar di oneri inauditi.
Nella maggior parte dei casi l’indizio a cui si deve fare attenzione è costituito dalla compresenza, nella vignetta, di due oggetti o due soggetti dello stesso genere, ma con una caratteristica diversa. Per esempio, se nell’immagine compaiono una persona bionda e l’altra coi capelli neri (o una seria e l’altra che ride) e il grafema è collocato sulla seconda, la chiave può essere “mora” (oppure “ilare”, o “gaia”).
In altri casi ancora l’indizio decisivo è costituito da un cartello stradale, oppure un monumento famoso, indicante la città dove la scena si svolge. Per esempio, un signore con cilindro e molto ben vestito sullo sfondo del Big Ben può essere un “lord”; mentre una ragazza nella città di Ajaccio è molto probabilmente una “còrsa”.
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