APPRENDISTATO DEL REBUS – 13. IL BALLETTO DEL SOLUTORE

Accade sovente che i rebus più difficili richiedano, per essere risolti, il completamento progressivo di parole o locuzioni, ora in prima lettura, ora nella soluzione, in un avanti-indietro che ricorda quello per mezzo del quale si superano i problemi nelle parole crociate, lavorando alternativamente su quelle orizzontali e quelle verticali

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Tredicesima lezione, 7 febbraio 2022 – Dal link contenuto nell’epigrafe della dodicesima lezione si può risalire facilmente a tutte le precedenti 

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Gianni Corvi (in arte Giaco)

Gianni Corvi (in arte Giaco) è uno dei maggiori rebussisti italiani: l’anno prossimo celebreremo il decennale della sua scomparsa. Se uno dei pregi maggiori di un rebus consiste nel basso rapporto tra il numero di lettere fornite dai grafemi e quello complessivo delle lettere di cui è composta la soluzione, molti suoi rebus lasciano sbalorditi proprio per questo; Giaco riusciva a ottenere delle metamorfosi testuali meravigliose anche aggiungendo pochissimo materiale. Un esempio della sua arte straordinaria è costituito dal rebus che segue, nel quale il rapporto tra grafemi e soluzione è inferiore a 1/6. Si tratta di un rebus molto difficile: per questo nel diagramma viene fornita anche, prima del segno di uguale, la scansione della prima lettura (mentre normalmente viene fornita solo quella della soluzione). Ma proprio per questa difficoltà è interessante: ci offre l’occasione di esaminare il procedimento che consente ai solutori più abili di superare anche prove ardue come questa..
La prima chiave è forse la più facile, e ci dà subito accesso alla prima parola della soluzione: si tratta di un “bar” UF, che subito ci fa pensare alla parola “baruffa/e”, di 7 lettere come la prima della soluzione. Poiché non esistono altre parole che incominciano con “baruf”, partiamo dall’ipotesi che la prima parola della soluzione sia proprio “baruffa”; se è così, la seconda chiave da individuare in prima lettura è costituita da qualce cosa che “fa” (ultima lettera di “baruffa”) GGI, ovvero la nave da carico attraccata al molo. Per altro verso – tornando a considerare il testo dal punto di vista della soluzione – la parola baruffa è solitamente seguita dall’indicazione dei soggetti “tra” o “fra” i quali essa si è scatenata. Dunque, la cosa che “fa” la nave GGI è indicata da una parola che incomincia con “tra…” o “fra…”. Trattandosi di una nave da carico, ed essendo la quarta parola della prima lettura composta di 9 lettere, non si fatica molto ad arrivare a “trasporti”.

Siamo così arrivati, nella prima lettura, a “Bar UF, fa trasporti … GGI“. Prosegue il balletto, che vede il solutore oscillare tra l’esame della frase di prima lettura e di quella che sta emergendo nella soluzione, ovviamente con l’occhio sempre attento alle rispettive scansioni fornite dal diagramma: un po’ come accade nei cruciverba, quando la soluzione di un problema richiede che si lavori alternativamente sulle parole orizzontali per costruire le verticali e viceversa. Saltiamo dunque di nuovo alla soluzione: qual è l’unica parola di 8 lettere le cui le prime 6 sono “sporti”? “Sportivo/vi”.  Dunque: “Baruffa tra sportivi”.  A questo punto torniamo alla prima lettura: qual è la sola parola di 3 lettere che incomincia con “vi”? È evidentemente “via/e”. Così si arriva facilmente, attraverso qualche tentativo, a “fa trasporti via mare GGI“; e si è superato lo scoglio più difficile di questo difficile rebus.

Il resto è tutto in discesa. Torniamo alla soluzione: la parola di 11 lettere che incomincia con “amareggi” non può che essere “amareggiati”. Quanto alle ultime due chiavi, esse ricorrono con notevole frequenza nei rebus: “à [voce del verbo avere in una grafia un po’ antiquata] T I perla”; e “S confitta”.

Dunque, per concludere:

bar UF, fa trasporti via mare GGI, à T I perla, S confitta =  Baruffa tra sportivi amareggiati per la sconfitta.

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