Questo gioco fondato sul rapporto tra le immagini e le parole ci sollecita a valorizzare la grande ricchezza della nostra lingua: nel “Paese dove il sì suona” talvolta la soluzione richiede che si passino in rassegna i molti modi per dire la stessa cosa, magari con sfumature di significato diverse
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Decima lezione, 20 dicembre 2021 – Sono disponibili su questo sito le prime sei, raccolte ne I nuovi rebus spiegati; inoltre, in post separati, la settima, l’ottava (dedicata a “padre e madre” del rebus italiano moderno, Briga e la Brighella) e la nona (dedicata ai rebus di Paolino)
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I rebus “a domanda e risposta” sono quelli nei quali la prima lettura è articolata, appunto, in una proposizione interrogativa seguita dalla proposizione – per lo più una sola parola – contenente la risposta. Per esempio, in un rebus in cui compare la moltiplicazione 400x 50 con il risultato coperto dal grafema NE: È ventimila NE? sì = Eventi milanesi. In riferimento a un conto RT di 20 euro presentato dal cameriere al termine di un pasto al ristorante: Modico RT è? Sì = Modi cortesi. Nel caso di due giovani in tram, dei quali FO, seduto nel posto LL, maleducatamente resta indifferente davanti alla signora R visibilmente incinta, mentre un altro cortesemente le lascia il proprio posto: FO cede LL a R? No! = Foce dell’Arno.
In molti casi la proposizione costituente la risposta è limitata alll’avverbio “sì” o “no”. Ma in molti altri casi la risposta è più complessa, contenendo anche qualche precisazione o una condizione. Vediamone un esempio in questo rebus molto bello e divertente pubblicato l’11 ottobre 1992 dal Sole 24 Ore (che ringrazio per l’autorizzazione a utilizzarlo concessami in occasione della pubblicazione del libro L’ora desiata vola. Guida al mondo dei rebus per solutori (ancora) poco abili).
Dal diagramma, nel quale è indicata prima la scansione della prima lettura, poi, dopo il segno =, la scansione della soluzione, possiamo trarre subito quattro cose decisive per la soluzione:
– il punto di domanda all’interno della prima lettura indica che si tratta di un rebus a domanda e risposta;
– poiché nella prima lettura i grafemi compaiono come parole a sé stanti, in questo caso ciascuna di una lettera, abbiamo la certezza che E e U costituiscono rispettivamente il terzo e il quarto elemento della prima lettura;
– poiché il grafema E indica chiaramente l’interno del locale, il secondo e il terzo elemento della prima lettura sono con tutta probabilità “in E”, mentre il grafema U, presumibilmente indicante il soggetto della proposizione, costituisce il quarto elemento;
– la proposizione interrogativa ha dunque il verbo come prima parola; e poiché il soggetto U sta bussando alla porta di ingresso in E, la voce verbale, che deve essere di 5 lettere, è molto probabilmente “entra”.
La proposizione interrogativa è dunque “Entra in E U?”. Ora dobbiamo individuare la risposta, composta da tre parole, rispettivamente di 2, 6 e 2 lettere. L’ultima parola è con tutta probabilità “sì” o “no”. Le prime due indicano dunque presumibilmente la condizione cui è subordinato l’avverbio affermativo o negativo. A questo punto assumono rilievo decisivo le targhe poste sopra e a fianco della porta: “CLUB DEGLI SCAPOLI” E “RISERVATO AI SOCI”. Donde, evidentemente, la conclusione che U potrà entrare in E solo se scapolo. Ma la parola “scapoli” compare nell’immagine, dunque – per regola ferrea – non può comparire né nella prima lettura, né nella soluzione. Dobbiamo trovare un sinonimo di “scapolo”, di sei lettere; ce lo offre una parola inglese ormai entrata pienamente nell’uso della lingua italiana: single. Abbiamo così trovato la soluzione, che contiene a sua volta una parola straniera ormai entrata a pieno titolo nella nostra lingua:
Entra in E U? Se single sì = Entraineuses inglesi.
Va però sottolineato che le soluzioni di molti rebus a domanda e risposta non contengono né il “sì” né il “no”, perché l’uno e l’altro possono essere sostituiti da espressioni diverse. Per esempio, sulla Settimana Enigmistica di questa settimana compare un bel rebus del filologo dell’Università di Bologna Emanuele Miola, nel quale compare un manifesto con l’immagine di Lalla Romano campeggiante in una libreria, individuato rispetto ad altri dal grafema G: G è Lalla? Lo è = Gel all’aloe. In un altro rebus pubblicato sulla stessa S.E. l’anno scorso compare HA che ha appena scritto la parola “fine” sotto il racconto C: HA termina C? Ciò sì = Hater minacciosi.
In altri casi la risposta affermativa è costituita dalla ripetizione di una parola contenuta nella domanda. Per esempio, in un rebus pubblicato sulla stessa S.E. nel settembre scorso compare la scena spaventosa di un esploratore che, imbattutosi in un enorme nido di vipere contrassegnate da P R ed E, si mette a contarle. Fa dunque lo stesso anche il solutore, giungendo a contarne venti: PRE venti vipere? venti! = Preventivi per eventi.
In altri casi ancora la risposta affermativa è costituita dagli avverbi “già”, “così”, “proprio così”, “appunto”, o simili. Per esempio in un altro rebus della S.E. del settembre scorso si vedono due tecnici G che, per incarico del salumiere T, stanno regolando la sua bilancia DA: G a T taran DA? Già! = Gatta randagia. Il un rebus della S.E. di agosto, esplicitamente ambientato ad Ajaccio, una giornalista intervista un giovane D, che dichiara di non essere sposato: Corso D è scapolo? Già = Corso d’escapologia (nel gioco dei rebus accade spesso di apprendere parole strane e inusuali).
Qualche volta, poi, la risposta positiva o negativa è accompagnata da un avverbio o da un verbo che ne esprimono il carattere ipotetico, oppure apparente, non sicuro: “forse”, “pare”, “sembra”. Ma accade pure che la risposta non sia né affermativa né negativa; per esempio, un rebus che mostra un uccello GIO librato in aria si risolve così: GIO cosa fa? Vola!
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