“[…] Il tema dell’incontro è stato ‘la magia delle parole’: bisensi, polisensi, palindromi… e naturalmente i rebus: frasi nascoste da scoprire ‘sotto le cose’, per mezzo degli indizi abilmente disseminati dall’autore nell’immagine, con un procedimento di indagine simile a quello con cui i lettori di romanzi gialli individuano il colpevole, per mezzo degli indizi abilmente forniti dall’autore […]”
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Articolo di Maria Galantini pubblicato sul numero di ottobre 2021 della rivista Leonardo, organo dell’Associazione Rebussistica Italiana – Tutte le altre recensioni e interviste riguardanti il libro sono reperibili attraverso la pagina web a esso dedicata
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La sera del 12 agosto una piazza, solitamente tranquilla, della cittadina che sorge in Versilia nell’entroterra della più nota Forte dei Marmi si è improvvisamente riempita di persone. Motivo: l’incontro “Come radersi a tavola e vivere felici”, un esplicito riferimento alla copertina del libro di Pietro Ichino L’ora desiata vola (del quale pubblichiamo la recensione alle pagine 6-7). Chi si aspettava una semplice presentazione del libro (che comunque sarebbe stata interessante) si è dovuto immediatamente ricredere. Due personaggi poliedrici come Francesco Guccini – cantautore, ma anche docente, scrittore, attore, autore di colonne sonore e di fumetti, lessicologo, glottologo, dialettologo e traduttore – e Pietro Ichino – giurista, giornalista, politico, sindacalista e accademico – hanno dato vita a un’interessante conversazione, abilmente condotta dalla brava e simpatica Giulia Ichino, figlia di Pietro. Tra le molteplici competenze dei due protagonisti abbiamo volutamente omesso l’enigmistica, che invece interessa entrambi: Guccini, che si definisce “non enigmista” e poi snocciola il “sator arepo”, l’indovinello veronese e anche un meno noto “indovinello bolognese” e cita un paio di sue crittografie pubblicate sulle riviste del settore, Ichino, che la passione ce l’ha fin da ragazzo, trasmessa dal simpatico zio Giangiotto, che ormai sembra anche a noi di conoscere un po’.
Protagoniste anche le Alpi Apuane, la stupenda catena montuosa che incornicia la Versilia donandole un paesaggio unico e a cui abbiamo capito che Ichino è particolarmente legato. Protagoniste – dicevamo – nel ricordo dell’eccidio di Sant’Anna, di cui proprio il 12 agosto ricorre l’anniversario, e delle drammatiche vicende di cui tutta la zona fu teatro durante la seconda guerra mondiale, ma anche nel progetto di riqualificazione dei sentieri e mulattiere delle Apuane, alla cui realizzazione Ichino partecipa attivamente, come ha brevemente illustrato.
Il tema principale della serata è comunque stato “la magia delle parole”: bisensi, polisensi, palindromi… e, naturalmente, i rebus: frasi nascoste da scoprire “con le cose”, cioè attraverso disegni e grafemi, con un procedimento di indagine simile a quello con cui i lettori di romanzi gialli (come ha ben puntualizzato Guccini, autore, tra l’altro, di vari romanzi polizieschi) individuano il colpevole, per mezzo degli indizi abilmente forniti dall’autore. Non sono mancati i riferimenti al “linguaggio dei rebus” e a quelle parole che gli appassionati di questo gioco ben conoscono (ile, ari, piche…) e all’atmosfera spesso onirica di certe illustrazioni, nelle quali appaiono verosimili anche le situazioni più strane, proprio come talvolta capita nei sogni. A questo proposito Ichino ha sottolineato l’importanza dell’immagine e il difficile compito al quale sono chiamati i disegnatori, soprattutto quando occorre rappresentare non un oggetto ma uno stato d’animo. Parlando di illustrazioni non poteva mancare il ricordo della Brighella, definita “la madre del rebus” (inutile dire che il padre è Briga!), ma è stata citata anche la nostra Laura Neri, presente tra il pubblico, che i lettori del Leonardo conoscono bene e che attualmente collabora anche con Pietro Ichino nell’illustrazione di alcuni rebus che appaiono settimanalmente sul quotidiano Il Foglio, nell’ambito di una sorta di “corso introduttivo” sul rebus, un’interessante iniziativa di cui il Leonardo riparlerà sicuramente.
La serata è proseguita piacevolmente tra gustosi aneddoti di Guccini e affascinanti ricordi d’infanzia di Ichino, con il palpabile interesse dei numerosi spettatori.
L’incontro ha segnato il momento centrale del cartellone “Querceta tra racconto e musica” promosso dalla giovane attrice quercetana Elisabetta Salvatori (che recentemente ha inaugurato il teatro “Fioreria delle Storie”) e dalla Pro Loco di Querceta con il contributo del Comune di Seravezza e della Fondazione Terre Medicee.
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