AL SERVIZIO DEL PIACERE INTELLETTUALE DEL SOLUTORE

“[…] Lo stupore e, poi, l’amore per il testo bisenso; la scoperta dei ‘mattoncini’ con cui si crea e si risolve una frase finale […] il brivido di venire a capo di un rebus difficile e la vertigine di un gioco solo apparentemente ‘impossibile’, ma in realtà bellissimo […]”

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Recensione a cura di Emanuele Miola, ricercatore del Dipartimento di Filologia classica dell’Università di Bologna, pubblicata sul numero di agosto 2021 de
La Sibilla – Le altre recensioni e interviste su L’ora desiata vola sono reperibili attraverso la pagina web dedicata al libro

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Emanuele Miola

Il fervido mondo dell’editoria che si occupa di enigmistica si arricchisce quest’anno del corposo volume L’ora desiata vola di Pietro Ichino. Professore di diritto del lavoro, avvocato, giornalista ed ex-parlamentare, Ichino è infatti anche un appassionato solutore e creatore di rebus. Questa passione traspare chiaramente fin dalle prime pagine del libro, che non a caso porta il titolo di uno dei capolavori del genere illustrato. Una passione che, come si legge nelle prime pagine, è maturata fin dalla tenera età e con il fattivo sostegno dei nonni e soprattutto di uno zio materno.

Ne L’ora desiata vola si incontrano molti dei temi che – sono sicuro – hanno affascinato ognuno di noi quando ci siamo per la prima volta avvicinati all’arte degli enigmi: lo stupore e, poi, l’amore per il testo bisenso; la scoperta dei “mattoncini” con cui si crea e si risolve una frase finale e il conseguente riconoscimento di parole e costruzioni che sfuggono alle parole e alla lingua che parliamo tutti i giorni (i vari areaviredirei e le cosiddette dislocazioni); la tenace ricerca di un metodo risolutivo che possa partire ora dalla prima, ora dalla seconda lettura; il brivido di venire a capo di un rebus difficile e la vertigine di osservare, una volta letta la soluzione, il preciso ingranaggio di un gioco “impossibile” ma bellissimo. E, occhieggianti qua e là, si trovano anche succosi aneddoti della vita famigliare e delle frequentazioni rebussistiche dell’autore, ma anche di Stefano Bartezzaghi, cui si deve la preziosa prefazione. In conclusione, segnalo l’accorato omaggio, sotto forma di commiato, alla indimenticabile Brighella.

Chi volesse introdurre un amico o una persona cara all’arte del rebus potrà sicuramente valersi del libro di Ichino, ricco di esempi (in gran parte illustrati dalle immagini originali) e affabile nel tono. Ma anche per gli enigmisti più navigati, e specialmente per gli autori di rebus, L’ora desiata vola è un testo importante, che non può mancare nelle nostre biblioteche domestiche: si tratta infatti del primo libro – almeno a sapere di chi scrive – che guarda al rebus mettendosi programmaticamente dalla parte del solutore. L’enigmistica è un’arte, nella quale l’autore si deve mettere al servizio del piacere intellettuale del solutore: guardare i nostri giochi, per una volta, attraverso gli occhi dei fruitori/solutori è di capitale importanza e non può che fare bene.

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