DDL ZAN: IL VALORE DI UNA MAGGIORANZA MOLTO AMPIA

Se il provvedimento venisse approvato da una maggioranza larga, il suo più efficace impatto sulla cultura diffusa nel Paese compenserebbe largamente i tagli apportati, secondo gli emendamenti proposti da Italia Viva

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Editoriale telegrafico 13 luglio 2021, all’inizio del dibattito in Senato sul disegno di legge – In argomento v. anche l’editoriale precedente,
Il peccato della Santa Sede contro il secondo comandamento

Enrico Letta dice: “la probabilità di farcela in Senato, questa settimana, sul disegno di legge Zan è alta; dunque ci conviene tener duro e puntare al risultato pieno, cioè all’approvazione senza modifiche”. Ma la questione va posta in termini un po’ diversi: “Per la protezione di omosessuali e transessuali è meglio l’approvazione di questo disegno di legge, senza modifiche, da parte di una metà risicata dei rappresentanti del popolo italiano, oppure l’approvazione con le marginali modifiche proposte da Italia Viva, ma da parte di una larghissima maggioranza del Parlamento?”. A me sembra che l’evento politico-legislativo più incisivo, più utile per il progresso del Paese, sia il secondo: perché la nuova legge, se viene approvata da una maggioranza amplissima, entrerà più facilmente nella cultura e nella mentalità della generalità dei cittadini. Anche se, in ipotesi, imperfetta, sarà complessivamente più efficace.

Si obietta: “ma in realtà Lega e Fratelli d’Italia non hanno alcuna intenzione di votarla, neanche modificata”. È possibile che sia così; ma anche senza i loro voti, una volta modificato il testo non si correrebbe più il rischio di una sua bocciatura: rischio che invece ora corriamo in misura assai elevata. Insomma: se fossi Enrico Letta, io andrei a un negoziato con loro, non foss’altro che per far venire allo scoperto le loro vere intenzioni e per allargare il più possibile la maggioranza che deve votare il provvedimento.

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