N. 546 – 14 giugno 2021

BLOCCO DEI LICENZIAMENTI: UNA STRANA PASSIONE BI-PARTISAN
Dove viene attivata la Cig-Covid, neppure l’impresa più gravemente in crisi ha interesse a licenziare. Né la proroga del divieto può giustificarsi – come sembra volerla giustificare il ministro del Lavoro – con l’attesa della “rifoma degli ammortizzatori”, di cui neppure lui stesso sa dire in che cosa consista. Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.

INTERVISTA SUL LAVORO, IL PD E I GIUSLAVORISTI
I miei rapporti con il Pd di oggi, così incerto sulla politica del lavoro, con il Pd di ieri, e con il mondo dei giuslavoristi italiani. Il perché dell’impegno dedicato alla nuova guida al mondo dei rebus, così apparentemente estranea a tutto quanto ho scritto prima d’ora. È online una mia intervista molto ampia, a cura di Alessandra Ricciardi, pubblicata la settimana scorsa su Italia Oggi.

LA CIG-COVID RENDE IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI DEL TUTTO INUTILE
Se si proroga la Cassa integrazione incondizionata e gratuita per le imprese, il divieto delle riduzioni di personale è del tutto superfluo, perché a quel punto nessun imprenditore ha interesse a licenziare. D’altra parte, lo shock nel mercato del lavoro sarà tanto maggiore quanto più si rinvierà il momento in cui il problema occupazionale viene affrontato. Leggi la mia intervista pubblicata venerdì su Formiche.net.

IL SINDACATO NELL’ERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Il compito principale del sindacato 4.0 non è tanto quello del “guardiano dei diritti”, quanto quello di dare alle persone l’assistenza necessaria perché possano usare il mercato del lavoro a proprio vantaggio e, in azienda, consentire la partecipazione attiva delle persone all’impresa e alla divisione dei suoi frutti. Leggi l’articolo, tratto dal quarto capitolo de L’intelligenza del lavoro, in corso di pubblicazione in un quaderno della Fondazione PER  e nella rivista Nuova Atlantide.

IL PASS VACCINALE SMENTISCE IL GARANTE DELLA PRIVACY
L’istituzione della certificazione circa il grado di immunità al Covid-19 da parte dell’ordinamento europeo e di quello italiano costituisce la migliore dimostrazione del carattere eminentemente disponibile del diritto al riserbo sui dati personali e in particolare su questo dato: è online la mia videointervista a cura di Francesco Forti su questo tema.

Guglielmo Epifani

EPIFANI: IL RIFORMISTA GENTILE CHE NON HA FATTO LE RIFORME
“[…] Ho sempre avuto molta simpatia per lui, che aveva una finezza e una sensibilità non comune […] con lui era quasi impossibile litigare […] Proprio per questo mi pare giusto dire alcune cose fuori dalla modalità coccodrillo ma che rispondono a verità: credo che non se la prenderebbe e accetterebbe caso mai di discuterne […]”. Leggi l’articolo con cui Claudio Negro ricorda la figura dell’ex-segretario generale della Cgil e del Pd.

 

Il rebus con cui l’intervista è stata illustrat

I REBUS, COME GLI SCACCHI, SONO UNA METAFORA DELLA VITA
“La parola rebus viene dal latino, significa ‘con le cose’: vuol dire che sotto l’apparenza delle cose che percepiamo può nascondersi una verità diversa; nei sogni viviamo un’esperienza analoga, e il lavoro di scavo per trovare il significato nascosto delle immagini è simile a quello che si fa per trovare la soluzione di un rebus”: è online l’intervista a cura di Francesca Schianchi su L’ora desiata vola, pubblicata su La Stampa la settimana scorsa.

IL REBUS NEL GIOCO, NEL LAVORO, NELLA POLITICA
Come è nata la guida che è stata presentata sabato a Milano. I rebus come metafora della vita, nella quale accade frequentemente che sotto l’apparenza delle cose si nasconda un’altra verità. Leggi la mia presentazione del libro pubblicata venerdì su Firstonline e – se può servire – utilizza la nuova sezione di questo sito dedicata al mondo dei rebus.

Rebus de Il Langense disegnato da La Brighella

IN CHE COSA STA IL FASCINO DEI REBUS
Riporto qui due lettere di altrettanti rebussisti italiani molto noti, pervenutemi a seguito dell’uscita in libreria de L’ora desiata vola:
la lettera di Luca Patrone (noto sotto il nome d’arte Il Langense): “nel libro il rebus viene letteralmente sviscerato e visto dalla parte del solutore […], così da invitare il lettore medio, che non è necessariamente un addetto ai lavori, ad appassionarsene”;
la lettera di Luca Fiocchi Nicolai, autore anch’egli di alcuni tra i rebus più noti e apprezzati: “La poesia, la salvezza, il riscatto di questo comparto dell’enigmistica – altrimenti arido, puramente meccanico – sono affidati all’estro, al genio, alla poesia di disegnatori capaci di dare un’anima, una consapevolezza all’arido e incompleto lavoro dell’autore testuale”.

 

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