IL BONUS BICICLETTA CON LA RUOTA A TERRA

Il flop del sistema informatico che avrebbe dovuto assicurare la distribuzione dell’incentivo nel “click day” del 3 novembre denuncia quanto sia ancora indietro la digitalizzazione delle nostre amministrazioni

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Terzo editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 532, 16 novembre 2020 – In argomento v. anche la mia relazione del 20 giugno 2016, Nuovi strumenti per amministrazioni pubbliche miglioriTutti gli articoli,  le interviste e gli interventi relativi al lavoro nelle amministrazioni pubbliche pubblicati su questo sito sono raccolti nella sezione Lavoro pubblico .
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Da “Il Sole 24 Ore” del 4 novembre 2020

La frase “digitalizzare le amministrazioni pubbliche” è molto amata da politici e dirigenti delle amministrazioni stesse. Essi però non amano altrettanto chiedersi perché su questo terreno siamo ancora così penosamente indietro. Il caso del “bonus mobilità” – o “bicicletta” – dovrebbe far riflettere. Previsto già in un decreto-legge dell’ottobre 2019, riformato e rilanciato con un decreto di sei mesi dopo, questo incentivo avrebbe dovuto incominciare a essere operativo almeno dal maggio 2020. Senonché nessuno si era occupato di mettere in funzione l’indispensabile “piattaforma” informatica; il ministero dell’Ambiente ha avvertito dunque che chi voleva godere del beneficio doveva attendere altri sei mesi: appuntamento al 3 novembre 2020. Possibile che ci voglia più di un anno per attivare questa benedetta piattaforma, quando qualsiasi azienda privata la realizzerebbe in due mesi? E poi, che senso ha annunciare un incentivo come questo se manca la “copertura amministrativa”, cioè la capacità dello Stato di attuare la norma fin dall’inizio?

Ma gli italiani sono abituati ai ritardi dello Stato, e molto pazienti. Arriva così finalmente il fatidico 3 novembre; e i 680.000 ottimisti che si sono comprati una bicicletta facendo affidamento sul bonus mobilità si affrettano ad accreditarsi sul sito del ministero dell’Ambiente per chiederne il pagamento. Anche perché si è saputo che sono stati stanziati per questo incentivo soltanto 215 milioni e le richieste verranno soddisfatte in ordine di arrivo, fino a esaurimento della somma (sono le delizie del “click day”!).

Schermata che appariva sul sito del “bonus bici” alle 11 del 4 novembre, prima che la piattaforma si bloccasse

Senonché cosa fa la piattaforma che ha richiesto più di un anno per essere approntata? Ma è ovvio: va in tilt, non reggendo il prevedibilissimo assalto dei 680.000 utenti. Così questi perdono ore al pc e la maggior parte alla fine desiste.

Se un flop come questo riguardasse l’iniziativa commerciale di un’azienda privata, il dirigente responsabile perderebbe il posto; ma chi è responsabile al ministero dell’Ambiente?

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