Se la stampa e le scuole informassero le famiglie e gli studenti dei tassi di partecipazione registrati in passato alle agitazioni proclamate dalle sole sigle minori (la settimana scorsa l’adesione è stata dello 0,55%!), gran parte dell’allarme svanirebbe
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Editoriale telegrafico di Orsola Razzolini, professore di diritto del lavoro nell’Università degli Studi di Milano, 24 settembre 2020, in occasione dello sciopero della scuola proclamato da Cub e Unicobas per lo stesso giorno e il successivo – In argomento v. anche la mia nota tecnica del 19 settembre e gli interventi precedenti di cui ivi si trovano i link.
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Prevedere l’impatto di uno sciopero è un po’ come prevedere il tempo. Esistono alcuni dati oggettivi sulla base dei quali è possibile formulare giudizi prognostici attendibili – piogge modeste, consistenti, temporale – senza tuttavia pretendere di avere certezze perché la natura, si sa, ha sempre un margine di imprevedibilità.
Per lo sciopero i dati oggettivi sono costituiti dal tasso di adesione ad astensioni in precedenza organizzate dalla sigla sindacale proclamante. Nel caso della scuola, che molto sta facendo discutere in questi giorni per lo sciopero del 24-25 settembre – ovviamente legittimo – indetto da Unicobas, Usb Pubblico Impiego, Cub Sur, Cobas Scuola Sardegna, questi dati sono pubblici e disponibili al sito della Funzione Pubblica (Cruscotto scioperi). Così, nel 2019, ha aderito agli scioperi di Unicobas l’1,33% e l’1,68% del personale scolastico interessato mentre il tasso di adesione allo sciopero USB del 2019 e a quello CUB Sur del 2020 è stato pari rispettivamente a 0,40% e 1,84%.
Per questo l’informazione che le scuole sono tenute a dare alle famiglie (come pure le aziende di trasporto ai passeggeri) deve includere tali dati oggettivi: per offrire loro gli strumenti per capire se è possibile uscire, portando magari l’ombrello, o se è meglio rimanere a casa.
La comunicazione mediatica tende, talvolta, a concentrarsi sulla notizia dello sciopero, omettendo queste informazioni aggiuntive: informazioni necessarie per formulare un giudizio prognostico sul suo impatto effettivo. Un circolo vizioso perché la risonanza mediatica data ex ante allo sciopero è, a sua volta, una delle principali ragioni che, nel conflitto terziario, spinge i soggetti sindacali a proclamarlo.
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