“CONGELATI” NEL 2008 DAL GOVERNO AL FINE DICHIARATO DI POTER PROVVEDERE ALLA LORO DISTRIBUZIONE SECONDO CRITERI MAGGIORMENTE MERITOCRATICI, I PREMI PER IL PERSONALE DEL MINISTERO DELLA SALUTE SONO RICOMPARSI INOPINATAMENTE, DISTRIBUITI – IN MISURA UGUALE PER TUTTI – AI SOLI MEMBRI DEL GABINETTO DEL MINISTRO E AGLI AUTISTI
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
al Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali
presentata alla Presidenza del Senato il 14 ottobre 2009
dai senatori Ichino, Biondelli, Blazina, Ghedini, Nerozzi, Passoni, Roilo, Treu
Premesso che:
l’articolo 2 del decreto legge n. 112/2008 ha disapplicato – per il 2009 – le norme che prevedono risorse aggiuntive a favore dei fondi per il finanziamento della contrattazione integrativa delle Amministrazioni statali e che tale disapplicazione è stata prevista allo scopo di “definire una più stretta correlazione di tali trattamenti alle maggiori prestazioni lavorative e allo svolgimento di attività di rilevanza istituzionale che richiedono particolare impegno e responsabilità”;
dal 1999 beneficia di tali integrazioni il personale amministrativo del Ministero della salute, in ragione della norma prevista dall’art. 7 della legge n. 362/1999;
il 30 settembre 2009 il Senato ha approvato un disegno di legge volto a reistituire il Ministero della salute;
il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione ha ribadito in più occasioni il suo impegno a orientare i sistemi retributivi dei dipendenti pubblici verso schemi che remunerino le migliori prestazioni professionali;
anche il Libro Bianco del Ministro Sacconi richiama alla responsabilità di “concorrere all’aumento della produttività del lavoro, a una più efficiente dinamica retributiva e, infine, al miglioramento dei prodotti e dei servizi resi dalle pubbliche amministrazioni”;
si chiede di sapere:
a quale parte del personale del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali siano state attribuite le risorse di cui all’art. 7 della citata legge n. 362/1999;
come si sia tenuto conto, nell’attribuzione delle stesse, di parametri che incentivino la produttività del personale dell’amministrazione;
se si sia scelto di impiegare tali risorse per sostenere lo sviluppo nel Ministero di strumenti di effettiva incentivazione del merito e quale forma di contrattazione sia stata attivata in proposito;
se sono confermate le informazioni desunte da documenti sindacali che denunciano l’attribuzione di tali risorse non all’intero personale del nuovo Ministero, ma neppure al solo personale dell’ex Ministero della salute, bensì anche al personale delle strutture di diretta collaborazione del Ministro, comprese quelle evidentemente afferenti all’area lavoro, e al personale addetto alla guida delle auto di servizio;
quali forme di trasparenza e di conoscenza si sia inteso fornire in merito ai criteri di attribuzione di tali risorse e ai parametri di valutazione su cui l’attribuzione dovrebbe basarsi;
se non ritengano i Ministri che qualsiasi forma di distribuzione cosiddetta “a pioggia” di tali risorse contraddica i principi e le regole del decreto legislativo di attuazione della legge di riforma della PA n. 15/2009 e costituisca una pratica profondamente diseducativa rispetto all’obiettivo di promuovere nell’amministrazione una maggiore cultura del merito e del risultato.