LA SCIOCCHEZZA DEL “FACCIAMO DA SOLI”
Proviamo a immaginare che cosa ci accadrebbe se dovessimo affrontare davvero da soli questa crisi terribile, quindi finanziarci con buoni del Tesoro denominati in lire italiane: non li vorrebbe nessuno. Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
IL PERICOLO CARESTIA E IL SERVIZIO CIVILE
Pensiamo ai rischi che possono derivare per una persona malata, o una famiglia povera, dal non poter disporre più della caldaia, o del frigorifero; oppure dall’impossibilità di approvvigionarsi di un farmaco indispensabile. Per capire il perché della necessità di una misura straordinaria di mobilitazione differenziata dei cittadini nella fase 2 della pandemia, leggi il mio secondo editoriale telegrafico di oggi. Sullo stesso tema v. anche la dichiarazione che avevo rilasciato all’Agenzia di Stampa ADN Kronos il 23 marzo.
IL DOVERE SACRO DI DIFENDERE LA PATRIA
Non si tratta di reclutamento coatto, ma soltanto, superata la fase più critica dell’epidemia, di stabilire che – rispettate le misure di sicurezza – si può chiedere per qualche settimana la ripresa del lavoro, ed eventualmente l’isolamento dalla famiglia, a coloro per i quali il Covid-19 è meno pericoloso, come una forma di servizio civile. Leggi il mio terzo editoriale telegrafico di oggi.
LA PANDEMIA E LA PARITÀ DI TRATTAMENTO FRA I LAVORATORI
Estendere il trattamento di integrazione salariale al settore pubblico gioverebbe all’equità e consentirebbe di sostenere la parte degli stessi dipendenti pubblici che oggi è eroicamente in prima linea: leggi il mio quarto editoriale telegrafico di oggi.
PER VINCERE LA PANDEMIA SENZA UCCIDERE L’ECONOMIA
L’economia mondiale potrà sopportare solo per poche settimane le misure restrittive che stiamo vivendo: il rischio di una recessione profonda e duratura è reale e il vaccino potrebbe arrivare troppo tardi. Una via d’uscita è tuttavia possibile: è online anche su questo sito la proposta di un gruppo di economisti pubblicata in inglese su vox.eu e in italiano sul sito corriere.it.
PERCHÉ COSÌ TANTI MORTI DA COVID-19 IN LOMBARDIA?
Non basta a spiegarlo né l’alta percentuale degli anziani, né quella dei contagiati non sottoposti al test: la letalità dipende in gran parte dal rapporto tra malati gravi e posti-letto in reparti di terapia intensiva. Leggi l’articolo degli economisti Carlo Favero, Andrea Ichino e Aldo Rustichini pubblicato venerdì sul quotidiano il Foglio e il sito lavoce.info.
UN FUTURO NON SCONTATO DELLO SMART WORKING
L’esperienza di queste settimane di esplosione del lavorare da casa mostra quanto sia difficile farlo quando non si dispone di un’abitazione abbastanza grande. Il futuro potrebbe riservarci il proliferare dell’offerta capillare di postazioni di lavoro a distanza vicine a casa ma distinte dall’ambiente domestico. Leggi la mia intervista che non uscirà su Vanity Fair.
INPS, LE VERE CAUSE DELLA DISFATTA DELLA GESTIONE TRIDICO
Il flop del sistema informatico è solo la punta dell’icerberg di una gestione monocratica dell’Inps voluta dai Cinque Stelle che s’è accollata compiti insostenibili e ha disperso e mortificato le competenze professionali interne: leggi l’articolo di Giuliano Cazzola, pubblicato venerdì sul sito firstonline.
STORIE PARALLELE DI IMPEGNO POLITICO IN LOMBARDIA
Un ex allievo ed ex collega in Parlamento ricorda pezzi di vita privata e di storia del Paese che la lettura de La casa nella pineta gli ha fatto rivivere: leggi la lettera di Enrico Farinone, già deputato della Margherita nella XV legislatura e del PD nella XVI.
PER CHI VUOLE DARE UNA MANO ALLA LOTTA AL VIRUS
È importante individuare tutti gli obiettivi rilevanti di qualsiasi intervento terapeutico contro l’infezione da coronavirus: che non necessariamente sono solo quelli che hanno originariamente in testa i ricercatori. Su questo terreno anche il contributo di chi non è né medico né infermiere è molto utile. Qui l’invito e il link al questionario online che un team internazionale di ricercatori propone al pubblico più ampio, per un’indagine strutturata secondo il metodo Delphi.