N. 512 – 16 dicembre 2019

BREXIT-1. C’È DEL BUONO PER L’UE, MA È L’ITALIA CHE NON C’È
Per la UE è una perdita, certo; ma può essere anche l’occasione per un forte rilancio del processo di integrazione politico-istituzionale; l’Italia, però, chiede un rinvio, perché il suo ministro degli Esteri non ha ancora le idee chiare. Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.

BREXIT – 2. TRE ANNI E MEZZO VISSUTI PERICOLOSAMENTE
In un nuovo portale tutti i commenti proposti da questo sito sul dramma vissuto dalla Gran Bretagna dopo il referendum del giugno 2016, di fronte ai danni enormi prodotti dalla sua scelta di uscire dalla UE.

UN LIBRO SUI GIUSLAVORISTI ITALIANI DEL ‘900
Godiamoci questi “medaglioni” che Umberto Romagnoli ci ripropone, anche se con qualche incongruenza tra loro, e con i graffi che essi contengono: tutto sommato, forse fanno bene anche alla salute di chi li riceve. Certamente fanno bene alla franchezza del dibattito e al buon umore dei lettori. È online la mia recensione del libro Giuristi del lavoro italiani del Novecento, pubblicata sull’ultimo numero della rivista Lavoro Diritti Europa.

I SANS PAPIERS POSSONO AVERE UNA BORSA-LAVORO?
Il quesito mi viene posto da un lettore a seguito del mio  scambio con un altro lettore sul tema del lavoro degli immigrati irregolari. Temo che la risposta al quesito debba essere negativa, ma mi impegno ad approfondire la questione.

ANCORA SULL’INQUINAMENTO PRODOTTO DALL’ILVA
L’ex-dirigente di Italsider e Ilva che ha aperto un dialogo critico interessante a seguito del mio articolo sulle possibilità di rilancio dell’acciaieria di Taranto propone alcune puntualizzazioni ulteriori in merito ai dati sull’impatto ambientale della stessa.

UNA “BARBIANA” FATTA UNIVERSITÀ
Da una curiosa coincidenza l’occasione per un’esperienza di “restituzione” didattica nel profondo est europeo ancora poverissimo e in bilico tra Occidente e Russia: leggi nella lettera di Tommaso Reggiani, economista, il rendiconto di un suo “pellegrinaggio accademico” nel luogo di un campo di concentramento tedesco di settant’anni or sono.

Pallanuoto nel Naviglio Grande all’inizio del 900

IN BICICLETTA LUNGO IL NAVIGLIO GRANDE (NEL RICORDO)
“[…] L’immagine così viva dei luoghi e la cura delle loro descrizioni li fanno apparire come un patrimonio che appartiene ai protagonisti dell’opera, ma allo stesso modo a colui che l’ha scritta […]”. È online il messaggio di un frequentatore di questo sito, a seguito della lettura de Il segreto del Naviglio Grande.

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