“Capita, seppur di rado, di incontrare attraverso uno scritto persone sconosciute, che ti pare abbiano percepito e compreso i tuoi stessi pensieri esprimendoli con una chiarezza che stupisce: così in questo libro molte pagine ci hanno chiarito situazioni e valutazioni sul tema del lavoro che non eravamo riusciti a mettere a fuoco”
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Messaggio pervenuto il 9 ottobre 2019 – Tutte le lettere, commenti e recensioni de La casa nella pineta sono facilmente raggiungibili attraverso la pagina web dedicata al libro .
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Caro Ichino, quest’estate mia moglie Silvana e io abbiamo letto con vivo interesse il suo ultimo libro La casa nella Pineta. Il suo libro, che poi abbiamo consigliato a diversi amici, ci ha da subito coinvolti sia per le vicende narrate della sua famiglia, sia per il tema del lavoro che rimane come filo conduttore del testo e ancor più della sua personale esistenza.
Capita, seppur di rado, di incontrare attraverso uno scritto persone sconosciute, che ti pare abbiano percepito e compreso i tuoi stessi pensieri esprimendoli con una chiarezza che stupisce. Così nel caso del suo libro, molte pagine hanno chiarito e descritto situazioni e valutazioni sul tema del lavoro che negli ultimi anni si sono in noi via via consolidate.
Da circa due anni con alcune famiglie amiche abbiamo espresso la necessità di trovarci per discutere sul tema del lavoro, partendo dall’esperienza personale di lavoratori impegnati nel mondo variegato delle professioni o dell’impresa. Avendo tutti avuto un’ educazione cattolica abbiamo scelto di trovarci rileggendo l’enciclica di Giovanni Paolo II Laborem Exercens, e facendoci aiutare dal magistero della dottrina sociale della Chiesa. Abbiamo così discusso e animato alcune serate tra amici avendo a cuore di approfondire cosa significhi oggi essere un buon lavoratore. Abbiamo riscontrato che con difficoltà si trovano spazi ed ambiti di approfondimento sul tema che in qualche modo possano aiutare a vivere il nostro quotidiano impegno lavorativo. Sindacati, partiti e parrocchie non paiono oggi orientati a tale importante impegno. Ci sentiamo responsabilmente chiamati anche ad indicare ai nostri figli una buona educazione al lavoro.
Nel ringraziarla per averci regalato belle pagine e numerosi spunti di riflessione, le chiediamo se fosse disponibile a “spendere una sera ” per discutere con noi . Non potremmo certo offrirle elaborazioni accademiche, ma il solo contributo di cittadini che hanno insieme voglia di lavorare e di tener vivo ogni giorno il perché del doversi alzare la mattina per andare al lavoro con desiderio.
Giorgio e Silvana Grassi (Concorezzo)
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