Il reclutamento dei docenti in Italia ha prodotto risultati fallimentari, non riuscendo nemmeno a garantire una piena copertura delle classi a inizio anno; eppure nessun governo ha il coraggio di cambiare per non perdere voti in un bacino elettorale che conta quasi un milione di insegnanti
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Editoriale telegrafico di Andrea Ichino pubblicato sul Corriere della Sera il 4 ottobre 2019 – In argomento v. anche, dello stesso Autore, Un programma coraggioso per investire davvero sulla scuola.
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“Ci avete rubato il futuro! Vogliamo bravi insegnanti per affrontare le sfide che ci attendono. È lo slogan degli studenti che ieri hanno protestato contro l’accordo raggiunto da governo e sindacati per stabilizzare con prove semplificate 24 mila supplenti e precari.” Vorrei poter leggere questa notizia sul giornale, ma gli studenti che giustamente scendono in piazza per chiedere agli adulti di salvare la terra, non sembrano preoccuparsi della qualità degli insegnanti che lo Stato mette a loro disposizione. Eppure anche da questa qualità dipende il loro futuro. Un bravo professore arricchisce per sempre i suoi studenti anche in una scuola disastrata. Uno cattivo fa solo danni anche nel migliore degli ambienti.
Il reclutamento dei docenti in Italia ha prodotto risultati fallimentari, non riuscendo nemmeno a garantire una qualsiasi copertura delle classi a inizio anno. Eppure nessun governo ha il coraggio di cambiare per non perdere voti in un bacino elettorale che conta quasi un milione di insegnanti.
Come ho già scritto su queste pagine, serve una rivoluzione coraggiosa. Aumenti significativi di fondi alle sole scuole che accettino di essere valutate con strumenti accreditati e non penalizzanti per i contesti svantaggiati. I fondi potranno essere utilizzati per assumere professori con contratti di diritto privato che prevedano retribuzioni e carriere contrattate individualmente con il dirigente. I neo-assunti potranno essere esterni o insegnanti del vecchio sistema disposti ad accettare il nuovo regime. Le scuole che continueranno a migliorare, avranno fondi per espandersi e rinnovare le strutture. Fantascienza? No: all’estero è normale.
I docenti precari hanno tutto il diritto di essere risarciti per i danni subiti a causa dell’assurdità del sistema di reclutamento attuale. Ma a fronte di questo loro diritto, c’è il diritto, almeno altrettanto rilevante, degli studenti ad avere professori di ottima qualità, non professori che si siano adattati al precariato per mancanza di alternative.
Perché gli studenti non scendono in piazza anche per questo?
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