LE SOCIETA’ STRANIERE TROVANO OGGI IN ITALIA UN CLIMA PIU’ FAVOREVOLE A SEGUITO DELLA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO. MA SUL TERRENO DELLA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI NEL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA MANCA ANCORA UNA NORMATIVA ADEGUATA: LA SOLLECITAZIONE AL LEGISLATORE (DI SEGNO ASSAI DIVERSO RISPETTO ALLA POSIZIONE ASSUNTA QUESTA ESTATE DALLA NOSTRA CONFINDUSTRIA) DA PARTE DI UNA MULTINAZIONALE FRANCO-TEDESCO-ITALIANA
Lettera pervenuta il 1° ottobre 2009
Gentile Prof. Ichino,
La disturbo perché ho avuto modo di leggere il Suo disegno di legge riguardante la partecipazione dei dipendenti al Consiglio di Sorveglianza e l’ho trovato estremamente innovativo per il nostro Paese.
Io lavoro per uno Studio che si occupa della consulenza di un gruppo multinazionale (tedesco/francese/belga/italiano) operante nella distribuzione farmaceutica. Questo gruppo ha scelto l’Italia come sede della propria holding, una società per azioni, ed ha scelto il nostro Paese proprio per la possibilità di usufruire del sistema di governance di tipo dualistico, di tradizione tedesca, introdotto in Italia con la riforma del diritto societario del 2003. In realtà, i nostri clienti, soprattutto quelli di nazionalità tedesca, sono rimasti molto delusi dall’impossibilità in Italia, per i rappresentanti dei dipendenti, di votare nelle riunioni del Consiglio di Sorveglianza della holding italiana; allo stato attuale, essi si sono dotati di un organo volontario previsto statutariamente – un Comitato dei Dipendenti – con diritto di prendere parte alle riunioni del Consiglio di Sorveglianza, ma senza diritto di voto (essendo questo incompatibile con il codice civile).
Anche per questo “caso pratico” la Sua proposta di legge ha suscitato grande interesse, perché, se ho ben inteso, in essa si prevede una partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori alle decisioni del Consiglio di Sorveglianza (art. 3). ¦lt;br /> Lei ritiene che il Suo progetto di legge potrebbe applicarsi anche al caso di una holding, nella forma di s.p.a., avente due società controllate “operative”, e con sicuramente più di 300 dipendenti?
La ringrazio sin d’ora per il tempo che mi vorrà dedicare; qualunque notizia, informazione, riferimento a fonti sull’argomento sarebbe per me di grande utilità.
Con i miei migliori saluti,
Antonella Mei
Le confermo che l’intendimento dell’articolo 3, nel disegno di legge di cui sono estensore, è sicuramente nel senso di estendere l’applicazione della regola ivi contenuta anche alla società holding di un gruppo con più di 300 dipendenti. Tuttavia la Sua domanda evidenzia utilmente un difetto di chiarezza su questo punto, che sarà mia cura correggere appena possibile nel testo legislativo che verrà sottoposto alla discussione delle Commissioni riunite. (p.i.)