LA TRUFFA DI “QUOTA 100” VOLUTA DA SALVINI E DI MAIO, SVELATA DA TRIA

Nel Documento di Economia e Finanza il riconoscimento esplicito dell’effetto di “quota 100”: negativo sul tasso generale di occupazione,  nullo sulla struttura del sistema pensionistico, nel medio e lungo periodo

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Editoriale telegrafico di Enrico Morando per la
Nwsl n. 500, 13 maggio 2019 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico del 16 dicembre 2018, Pensioni: l’incredibile incoerenza del Governo
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Enrico Morando, vice-ministro dell’Economia nei Governi Renzi e Gentiloni

Nella Nota di Aggiornamento del DEF 2018, il governo Salvini-di Maio ha scritto: “riforma del sistema pensionistico, allo scopo di promuovere il rinnovo delle competenze professionali necessarie a supportare il processo di innovazione” ( pag. V Premessa). Poco oltre, alla pag. VIII , il Governo insiste: “…pensionamento anticipato per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani”. Dopo un anno, il DEF 2019 dello stesso Governo offre tutti gli elementi necessari per una verifica: a pag. 37 della prima sezione, il tasso di sostituzione, per il 2019, è stimato al 35%. Secondo il Governo, quindi, ne escono 10 e ne entrano 3 e mezzo. Un salasso per le amministrazioni, con danno per il tasso generale di occupazione e scarso beneficio per l’occupazione giovanile.
Servirà almeno, questa ingente spesa corrente aggiuntiva (pag. 62 del DEF, sezione prima), a sostenere la crescita? Nossignori: lo stesso Governo le attribuisce un effetto sul Pil sostanzialmente irrilevante: 0,0 nel 2019; +0,1 nel 2020; +0,1 nel 2021; 0,0 nel 2022. Difficile trovare una misura con un moltiplicatore più basso.
Del resto, la chiamano riforma, ma è il suo contrario: un intervento temporaneo che introduce enormi disparità di trattamento tra lavoratori che hanno condiviso in tutto e per tutto la stessa esperienza lavorativa… Per poi svanire nel nulla, tornando nel mondo dal quale era venuto: quello delle promesse elettorali insostenibili.

Lo dimostra questo diagramma, contenuto nello stesso DEF 2019 (voce ufficiale del Governo) alla pagina 106:

Tra il 2019 e il 2025 la linea nera (normativa vigente, con quota 100), si impenna di un punto di Pil rispetto alla linea viola (la legislazione prima di quota 100). Dopo il 2027, la linea nera è solo leggermente sopra-ma sostanzialmente di nuovo sovrapposta-alla linea viola: con tanti saluti alla “riforma della Fornero”. Per fortuna, certo, ma ai lavoratori italiani loro hanno promesso il “superamento della Fornero”. Invece hanno aperto solo una brevissima finestra, devastando la finanza pubblica e l’equità del sistema, senza incidere minimamente sulla struttura del sistema conseguente alla riforma del 2011.

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