BREXIT: 3 MOTIVI PER ACCORDARE ALL’UK UN RINVIO LUNGO
Perché è sbagliata l’idea di Macron che una “uscita temporanea” del Regno Unito sia preferibile per la costruzione della nuova UE: meglio aiutare in tutti i modi i britannici a correggere l’errore madornale commesso il 23 giugno 2016. Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
IL PULLMAN SEQUESTRATO E IL DOVERE DI DUE INSEGNANTI
Nessuna pretesa di giudicare il loro comportamento in una situazione molto difficile, senza conoscere tutti i dettagli; ma alcune domande, non retoriche, abbiamo il dovere di porcele. Leggi il mio secondo editoriale telegrafico per questa Nwsl.
IL MINIMUM WAGE EUROPEO E LA CONVENZIONE OIL N. 26/1928
Se è difficile individuare un criterio unico per la determinazione di un salario minimo orario che possa applicarsi in ogni parte d’Italia, figuriamoci quanto lo sia individuarne uno che funzioni allo stesso tempo per la Romania e per la Germania o il Lussemburgo; meglio, semmai, una direttiva europea che riprenda e perfezioni la norma contenuta nella convenzione O.I.L. Leggi la mia intervista all’Agenzia LaPresse della settimana scorsa, a seguito della proposta del premier Conte di un “salario orario minimo europeo”.
PERCHÉ I DIPENDENTI PUBBLICI VOGLIONO TORNARE AL SUD
“[…] Giù avrei fatto la bella vita, con una casa di proprietà, due stipendi, gli organici dell’ufficio molto più abbondanti e i genitori a curare le figlie (che, però, oggi forse starebbero ancora a passeggiare per il corso con in tasca una laurea conseguita in una delle tante università cresciute come funghi) […]”. Leggi la lettera di un dipendente pubblico che invece ha preferito rimanere al Nord e che interviene a seguito della lettera di Canio Lagala e della mia risposta, pubblicate con la Nwsl precedente.
ANCORA SULLE RADICI DELLA CRISI DELLA SINISTRA
Non c’è buon lavoro senza buona impresa, e viceversa: l’indispensabile scommessa comune che non abbiamo ancora messo bene a fuoco. A «Roma Incontra» Enrico Cisnetto mi intervista su La casa nella pineta, sulla Cgil di Maurizio Landini e sul Pd di Nicola Zingaretti: è online il video di tutta la trasmissione, che contiene anche l’intervista al professor Pierluigi Coppola, membro dissenziente della Commissione incaricata dal ministro Toninelli di fare il bilancio costi-benefici del progetto TAV.
L’INCERTA FINE DEL REGIME ITALIANO DI JOB PROPERTY
Sia le innovazioni legislative decise dal nuovo Governo, sia la sentenza n. 194/2018 della Consulta, hanno confermato il passaggio a un regime di protezione indennitaria e non reintegratoria contro il licenziamento; ma il livello italiano dell’indennizzo è tornato a essere del tutto disallineato rispetto a quelli degli altri nostri partner europei maggiori: v. in proposito il testo della sentenza con un commento mio e uno di Maria Teresa Carinci, e la mia relazione al convegno che si svolgerà a Stresa giovedì prossimo.
LA DISCIPLINA DEI LICENZIAMENTI
Sono online le slides delle ultime cinque lezioni del mio corso di diritto del lavoro all’Università statale di Milano, delle quali quattro dedicate alla materia del recesso del datore di lavoro (evoluzione normativa dal Codice civile a oggi, i quattro regimi attualmente in vigore, la nozione di giustificato motivo oggettivo, i licenziamenti collettivi) e l’ultima alla conservazione e gestione dei diritti della persona che lavora.
ALLE RADICI DELLA VIOLENZA SULLE DONNE
Come una povera ragazza, colpevole soltanto di essere attraente, nella Milano del XVII secolo viene incolpata dei disturbi gastrici del padrone, indotta con la tortura a confessare di essere una strega in combutta col demonio e per questo orrendamente uccisa nella pubblica piazza: leggi l’ultimo estratto dalla Storia di Milano di Pietro Verri, che fa seguito a quello della presa di Milano da parte dell’Imperatore Lamberto, nel secolo X, a quello della prova del fuoco affrontata da prete Liprando nel secolo XII, a sostegno della propria accusa di simonia nei confronti dell’Arcivescovo, e a quello su i due volti di Galeazzo II Visconti, nel secolo XIV.