LA PRESIDENZA DELLA LOMBARDIA E IL PRINCIPIO DI PETER

CHE COSA RISPONDO AGLI AMICI DEL CIRCOLO PD CHE HANNO PROPOSTO LA MIA CANDIDATURA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA

La mozione approvata all’unanimità dal Circolo PD “Ma Anke” di Milano il 23 settembre 2009. Seguono la mia risposta al giornalista di Affaritaliani che mi ha chiesto un commento (24 settembre) e una precisazione filologica dell’avvocato Bausardo

 

Il circolo PD “MA ANKE”  riunito in congresso il giorno 23 settembre 2009

Constatata la vicinanza della scadenza elettorale della Regione Lombardia

Verificato che il dibattito sulle alleanze e le candidature a Presidente della Regione risente di eccessivi diplomatismi e cautele che potrebbero portare all’imposizione di un candidato emergente da un tavolo nazionale, in contrasto con i richiami presenti in tutte le mozioni congressuali al carattere federale del partito

Invita

il Partito regionale a prendere l’iniziativa della ricerca di alleanze alternative al governo del centrodestra

Propone

Il nome di Pietro Ichino come un esempio di personalità indipendente e credibile, rappresentativa di una matrice democratica e riformista, in grado di raccogliere consensi oltre la cerchia del centrosinistra nel ruolo di candidato Presidente della Regione Lombardia.

 

LA MIA RISPOSTA

“Considero questa designazione come un apprezzamento per quanto ho fatto fin qui nei campi dove ho qualche competenza: quelli del diritto e delle politiche del lavoro, della riforma delle amministrazioni pubbliche. E ne ringrazio di cuore gli amici del circolo PD ‘Ma Anke’. Temo, però, che una mia candidatura alla Presidenza della Regione costituirebbe una conferma della famosa legge di Parkinson: quella per cui ciascuno tende a essere promosso via via che ricopre funzioni nelle quali si dimostra competente, per stabilizzarsi alla fine nella funzione nella quale è veramente incompetente.
La verità è che io sono un politico di complemento, uno studioso prestato alla politica. Per la Presidenza della Regione occorre un politico vero, nel senso più alto della parola, largamente conosciuto e stimato. Chiunque sarà il nostro o la nostra candidata, potrà contare sulla mia piena collaborazione sia sul piano dei servizi nel mercato del lavoro, sia su quello dell’introduzione dei principi di trasparenza, valutazione e benchmarking comparativo nelle amministrazioni regionali e nei loro rapporti con i propri dipendenti. Sappiamo tutti quanto ci sia da fare su questo terreno nelle amministrazioni della Regione Lombardia. Ma, prima di tutto, se vogliamo servire bene il Paese, ‘a ciascuno il suo mestiere'”.
 

NON E’ LA LEGGE DI PARKINSON, MA IL PRINCIPIO DI PETER

Caro Professore,

ho letto la risposta alla proposta di una tua candidatura avanzata dal circolo “Ma anke”. Belle e giuste osservazioni.
Ne approfitto per chiederti, e correggimi se sbaglio, ma la “legge di Parkinson: quella per cui ciascuno tende a essere promosso via via che ricopre funzioni nelle quali si dimostra competente, per stabilizzarsi alla fine nella funzione nella quale è veramente incompetente”, non è invece il Principio di Peter (1969) di recente riproposto dalla casa editrice Calypso [Peter Laurence J., Hull Raymond, Il Principio di Peter, Calypso, Milano 2008]?

Cordialmente

Roberto Bausardo

Ho verificato: hai ragione, Roberto. Accolgo al volo la correzione e mi scuso coi lettori.    (p.i.

 

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