L’ANTITRUST ITALIANA CONDANNA LA SIAE PER ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE

La battaglia contro il monopolio dei servizi di gestione dei diritti d’autore, condotta con grande convinzione nel corso della passata legislatura, produce oggi un rilevantissimo risultato – Sarà molto interessante vedere che posizione prenderà sulla questione il Governo giallo-verde

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Notizia battuta dalle agenzie di stampa il 26 ottobre 2018, preceduta dal link all’interrogazione al ministro dei Beni Culturali presentata da me con altri senatori il 29 aprile 2016 e dal link all’ordine del giorno a mia prima firma approvato quasi all’unanimità dal Senato il 28 luglio 2016
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L’interrogazione parlamentare mia e di altri senatori del 29 aprile 2016

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L’ordine del giorno approvato quasi all’unanimità dal Senato il  28 luglio 2016

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Una nota dell’Autorità Antitrust fa sapere che “almeno dal 1° gennaio 2012” la Siae “ha posto in essere un abuso di posizione dominante in violazione dell’art. 102 TFUE, articolato in una pluralità di condotte complessivamente finalizzate a escludere i concorrenti dai mercati relativi ai servizi di gestione dei diritti d’autore” nonché “a impedire il ricorso all’autoproduzione da parte dei titolari dei diritti”.

Si tratta di una battaglia che dura da tempo e che ha visto anche artisti schierarsi da una parte e dall’altra. Secondo l’Autorità, la società ora guidata da Mogol ha messo in atto condotte contestate che “costituiscono una complessa strategia escludente che ha determinato, attraverso la pervicace affermazione di un monopolio non supportato dalla normativa, la compromissione del diritto di scelta dell’autore e la preclusione all’offerta dei servizi di gestione dei diritti d’autore da parte dei concorrenti”.
L’Antitrust indica quali sono queste condotte: “a) L’imposizione di vincoli nell’offerta di servizi diversi tali da ricomprendere nel mandato relativo allo svolgimento dei servizi rientranti nella riserva legale esclusiva vigente fino al 15 ottobre 2017 anche servizi suscettibili di essere erogati in concorrenza, ostacolando la libertà dei titolari del diritto d’autore di gestire i propri diritti al momento dell’attribuzione, della limitazione o della revoca del mandato; b) l’imposizione di vincoli volti ad assicurare alla SIAE la gestione dei diritti d’autore dei titolari non iscritti alla SIAE, anche persino là dove questi ultimi avevano espressamente manifestato la volontà di non avvalersi dei servizi da essa erogati; c) l’imposizione di ostacoli nella stipulazione da parte degli utilizzatori – in particolare, emittenti TV nazionali e organizzatori di concerti live – di altri contratti di licenza d’uso delle opere con i concorrenti della SIAE; d) l’esclusione dei concorrenti dai mercati relativi alla gestione dei diritti d’autore di repertori esteri”.
Dall’Autorità è arrivato l’ordine di desistere da questi comportamenti “distorsivi della concorrenza accertati e di astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi”. Dal punto di vista delle sanzioni, invece, l’Antitrust “ha irrogato alla SIAE una sanzione pecuniaria simbolica, pari a 1000 euro, in ragione del contesto entro cui si è realizzata la complessa strategia escludente accertata e, in particolare, il fatto che le condotte abusive sono state realizzate dalla SIAE in mercati caratterizzati da una stretta contiguità con gli ambiti coperti dalla riserva vigente fino al 15 ottobre 2017, nonché della specificità e complessità della fattispecie di cui si tratta”.

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