APPUNTI SU IMPROVVISAZIONI E RIPENSAMENTI DI LEGA E 5S

Ora il partito di Salvini sembra riscoprire i fondi di solidarietà di settore regolati dalla legge Fornero come alternativa positiva all’abrogazione della stessa legge: un ripensamento assai opportuno; pessimo invece quello di Di Maio, che sacrifica il progetto di lotta alla povertà in favore della reintroduzione della Cig per le aziende che chiudono

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Intervista a cura di Andrea Carugati, pubblicata su
la Stampa del 17 settembre 2018 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico Se Di Maio ripristina la Cig per le aziende che chiudono

 

Il presidente della Bce Draghi ha parlato di “danni causati” dalle parole fin qui espresse dal nuovo governo sui conti. Vede un rischio per la tenuta dei conti con la fine del Qe?
Il rischio hanno incominciato a vederlo i nostri creditori, i quali ora, proprio per i discorsi che sentono fare dal governo italiano, chiedono un punto in più di interesse per prestargli denaro. Questo punto in più hanno già incominciato a pagarlo anche le imprese per il proprio finanziamento e i privati cittadini sui mutui che chiedono alle banche.

Flat tax e reddito di cittadinanza sembrano destinati al rinvio. Si tratta di una prova di responsabilità da parte di Lega e M5S o di un tradimento delle promesse elettorali?
Dobbiamo rallegrarci del rinvio, perché significa che Lega e M5S rinunciano ad abbandonare il “sentiero stretto” del risanamento della nostra finanza pubblica. Però, come dicevamo prima, le promesse elettorali sconsiderate hanno già prodotto un danno per i nostri conti pubblici e le nostre tasche private, che il rinvio non elimina.

Matteo Salvini

Per la manovra la Lega ipotizza di finanziare riforma pensioni quota 100 utilizzando “fondi di solidarietà e esubero che potrebbero dare una mano a tutto il sistema”. Le pare una soluzione credibile?
Questa, che io sappia, è una proposta di Alberto Brambilla, che di queste cose si intende. Ed è lo sviluppo di un’idea che ha avuto una prima attuazione nella legge Fornero. Significa, in sostanza, che nei settori nei quali le imprese sono disposte a creare questi fondi, come quello bancario, si può realizzare una maggiore flessibilità nell’età del pensionamento. Certo, se la Lega facesse propria l’idea di Brambilla, sarebbe un passo avanti di grande importanza: perché significherebbe l’abbandono dell’idea folle di “cancellare la legge Fornero”.

Per Salvini una rinuncia non da poco. È stata la sua bandiera in campagna elettorale insieme all’immigrazione.
Sì, sarebbe davvero una svolta clamorosa. E anche politicamente salutare, perché accelererebbe la maturazione politica dei militanti e degli elettori dei due partiti che sostengono il governo.

Luigi Di Maio

Di Maio propone di ripristinare la cassa integrazione per le aziende che chiudono. Come valuta questa ipotesi?
Questa sarebbe un’altra svolta clamorosa rispetto alle promesse elettorali; ma di segno opposto rispetto alla proposta di Brambilla. Significherebbe sostanzialmente l’abbandono del progetto del “reddito di cittadinanza”, anche nella versione più ragionevole di cui si è sentito parlare ultimamente. Perché l’idea del “reddito di base” universale implica che in questa forma di assistenza venga assorbita tutta la giungla delle vecchie forme di assistenza. Qui invece il ministro Di Maio propone addirittura di ripristinare una vecchia forma di assistenzialismo deteriore, giustamente eliminata nel corso della passata legislatura.

In che senso lei parla di assistenzialismo deteriore?
La Cig, per sua natura, è mirata a tenere i lavoratori legati all’impresa nei casi di crisi temporanea, disincentivandoli dal cercar lavoro altrove; quando invece non c’è alcuna possibilità di riapertura dell’azienda, attivare questo ammortizzatore sociale è un non senso. Peggio: significa tirare i lavoratori stessi in un vicolo cieco, intrappolandoli nella loro posizione di disoccupati. Si ricordano casi funesti di Cig erogata per 10, 15 e persino 20 anni di fila.

Come valuta l’utilizzo della pace fiscale fino a un milione per contribuente per ottenere risorse nella manovra?
È difficile chiamarlo diversamente che con il suo nome: l’ennesimo condono. Che è il contrario della lotta all’evasione: è l’ennesima conferma che, in Italia, evadere conviene.

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