“[…] del sindacato questo libro ora mi fa capire un po’ di più gli snodi, le distorsioni. […] Il rapporto con tuo padre mi ha molto ma molto commossa […] le pagine che raccontano il suo ultimo periodo, e la sua morte, sono – senza piaggeria – straordinarie […]”
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Lettera di Clara Sereni , autrice de Il gioco dei regni, pervenuta il 10 luglio 2018 – Gli altri commenti, recensioni e documenti relativi a La casa nella pineta sono raccolti nella pagina web dedicata al libro
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Caro Pietro, grazie per avermi mandato il tuo libro, ma grazie sopratutto per averlo scritto. L’ho letto con piacere, con interesse, e anche con una manciata di invidia (ovviamente benenevola!) per questa tua grande e calda famiglia, che io ho incrociato anni fa. Mi ricordo bene una cena in via Giotto, e di sicuro c’eri anche tu. E poi ho anche dormito lì, invitata da Francesca. Non so più come sia capitato che ci incontrassimo (molte cose scompaiono dalla memoria, è per questo che bisogna scriverne), ma mi ricordo molto bene di lei, e mi è un po’ dispiaciuto che tu ne abbia scritto troppo poco. Era una grande donna, leggendoti ho pensato che avesse conservato alcuni tratti Pontecorvo, neutralizzando nell’incontro con il cristianesimo gli aspetti negativi, per esempio la rigidità (cosa assai diversa dalla serietà di cui tu racconti). La parola che mi sembra le si attagli di più è “fervore”, perché credo ne abbia dispensato in quantità in tutte le cose che ha fatto, pensato, organizzato e fatto. Compresi i figli (l’impegno per avere Andrea, che qualcuno poteva ritenere “superfluo”, visto che la famiglia era già abbondante), e il modo in cui insieme, padre e madre, hanno costruito questa famiglia. Di cui ho incrociato via via dei pezzi:
– Giovanna con marito e figli vennero a trovarmi a Perugia,
– Andrea l’ho conosciuto a un convegno e ho tuttora il suo libro con la dedica (il 99% della mia biblioteca è da qualche anno alla biblioteca Augusta di Perugia, perché vivo in un mio guscio in un residence per anziani dunque i libri rimasti con me sono pochissimi),
– Giulia mi è stata al fianco per la revisione del “Gioco dei regni”, impresa né breve né semplice. Insomma, dopo le nostre radici anche i nostri rami continuano a intrecciarsi….
Il rapporto con tuo padre mi ha molto ma molto commossa: è più che raro che un maschio si accosti così fisicamente a un altro maschio… Le pagine che raccontano il suo ultimo periodo, e la sua morte, sono – senza piaggeria – straordinarie.
Ma – parentele a parte – sono moltissime le cose che ho trovato interessanti, in modo particolare riguardo alle esperienze sindacali: sono ormai tanti anni che lamento i ritardi del sindacato nell’analizzare la società e i cambiamenti, grazie a te capisco un po’ di più gli snodi, le distorsioni. E le esperienze milanesi, e gli incontri con don Milani (invidia, invidia pura e verde!), le montagne, la Versilia di tempi perduti….
Insomma, grazie e ancora grazie. E scusami per queste annotazioni un po’ bislacche, disordinate, e troppo autoreferenziali. A mia discolpa: sono malmessa fisicamente, e molto molto stanca.
Ciao, Pietro, e molti auguri per le cose che ancora penserai, scriverai, vivrai. E saluti a tutti
Clara
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