N. 476 – 23 aprile 2018

FOODORA: IL DIRITTO DEL LAVORO NELLA GIG-ECONOMY
Il Tribunale di Torino, applicando la legge vigente, nega ai fattorini di Foodora la qualifica (e i diritti) di lavoratori subordinati; resta così insoddisfatta un’esigenza di protezione, alla quale però in altri Paesi si incominciano a dare risposte modellate secondo nuovi schemi. Sono online su questo sito:
il testo integrale della mia intervista pubblicata su la Stampa del 13 aprile;
– il mio articolo pubblicato il 13 aprile su lavoce.info;
– la mia intervista a Radio Radicale del 16 aprile.

Luigi Di Maio e il prof. Pasquale Tridico, ministro in pectore del Lavoro

LA BATTAGLIA DI RETROGUARDIA SULL’ARTICOLO 18
Se si escludono i quattordici parlamentari di LeU, nessuna delle forze politiche cui il Partito di Di Maio si rivolge come potenziali alleate di governo sarebbe disponibile per un ritorno al vecchio regime di job property, che non esiste in alcun altro Paese al mondo: leggi la mia ampia intervista pubblicata il 10 aprile da Italia Oggi.

I NUOVI COMMENTI A LA CASA NELLA PINETA
Nella pagina permanente dedicata al libro i link alle recensioni di Alessandro Zaccuri, Dalla villa in Versilia alla messa in piazza, cronache di una vita che cerca di restituire, su l’Avvenire del 18 aprile, e di Eraldo Affinati sul Venerdì di Repubblica del 20 aprile. Inoltre i commenti  Un inno all’amore nelle cripte buie della vita, di Olimpia Ammendola, e L’imperativo “non ciondolare”, di Laura Moggian.

QUEL PATTO POCO UTILE PER LA FABBRICA
Se con il Patto per la fabbrica del febbraio scorso Cgil, Cisl, Uil e Confindustria volevano affermare la capacità di autogoverno del sistema delle relazioni industriali, dovevano mostrare una maggiore capacità di mettere a fuoco i problemi e una maggiore chiarezza nel disporne la soluzione: leggi il mio articolo pubblicato il 10 aprile su lavoce.info.

IL CONTROLLO SULLO SVUOTAMENTO DEI CESTINI LIVORNESI
Se le nuove apparecchiature adottate nel capoluogo toscano consentono l’osservazione a distanza dell’operato degli addetti in tempo reale, il loro utilizzo deve essere concordato con le rappresentanze sindacali o autorizzato dall’Ispettorato: leggi la mia intervista pubblicata il 14 aprile su Corriere Fiorentino.

I TRE PUNTI DELLA SVOLTA A DESTRA EUROPEA
“Si tratta perciò di dar forma ad un sistema dei partiti capace di rappresentare la nuova divisione che c’è oggi in Italia e in Europa (e che Pietro Ichino ha intuito prima di tutti) tra coloro che rifiutano l’interdipendenza e coloro che la ritengono necessaria; e prima si fa, meglio è”: leggi l’articolo di Alessandro Maran pubblicato su il Foglio l’11 aprile 2018.

ANCORA DATI POSITIVI DAL FRONTE DELL’OCCUPAZIONE
Senza entusiasmi fuori luogo, ora si può prendere atto che la crescita occupazionale finalmente ha incominciato a coinvolgere anche le donne e i giovani: leggi il n. 30 di Mercato del Lavoro News.

CRISI DI GOVERNO: ORA L’INIZIATIVA COMPETE AL QUIRINALE
Ai molti amici che scrivono su questo tema sollecitandomi a dire la mia non posso che rispondere richiamando l’editoriale telegrafico del 9 aprile: Se Mattarella pone esplicitamente sul tappeto la questione europea. A questo punto le condizioni per la soluzione che lì ipotizzavo dovrebbero esserci. Ma c’è anche chi è più ottimista, e ipotizza che una maggioranza anche più ampia possa formarsi con l’obiettivo della riforma istituzionale minima indispensabile: fiducia al governo da parte della sola Camera dei Deputati, eletta con il doppio turno e il ballottaggio. Potrebbe anche darsi il paradosso che al dunque risulti più facile superare i veti incrociati proponendosi un obiettivo ambizioso di questa natura, piuttosto che limitandosi a discutere dell’ordinaria amministrazione.

 

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