I FRUTTI AVVELENATI DELLA SOPPRESSIONE DEI BUONI-LAVORO

Il turismo, pur essendo settore in crescita, perde occupati regolari: probabile effetto della soppressione della possibilità del lavoro occasionale retribuito con i voucher, presumibilmente tornato a svolgersi in forma di lavoro nero

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Intervista a cura di Francesco Margiocco pubblicata sul quotidiano
Il Secolo XIX il 18 marzo 2018 – In argomento v. anche Che fine hanno fatto 134 milioni di ore di lavoro occasionale?    .

I detenuti del Carcere di Bollate che non possono più svolgere attività di catering retribuita con i voucher

Nell’ultimo anno in Liguria il turismo, settore in crescita, ha perso il 4,4% di occupati. v. primo file. Nel turismo i voucher, v. secondo file, erano usati massicciamente: è ragionevole supporre che parte dei lavoratori che fino al 2016 venivano pagati in voucher oggi vengano pagati in nero?
Sì, è del tutto ragionevole pensarlo. Del resto, proprio questo era stato previsto in modo assai preciso. Sapevamo che ci sono rapporti di lavoro che per la loro breve durata non sopportano i “costi di transazione” propri di un rapporto ordinario, e che dunque, una volta soppressa la possibilità di ridurre al minimo quei costi, erano destinati a perdersi, o a ritornare “al nero”.

Dei voucher era stato fatto uso eccessivo: come si sarebbe dovuto comportare secondo lei il legislatore per frenare questi abusi senza gettare via il bambino con l’acqua sporca?
Il legislatore aveva già provveduto, nell’autunno del 2016, a varare una disposizione idonea a prevenire gran parte degli abusi; e nei primi mesi del 2017 si era già incominciato a vedere i primi risultati. Ma questo non è bastato a chi voleva a tutti i costi la soppressione.

Esiste oggi un’alternativa al voucher con, se non proprio la stessa, una buona flessibilità? Il lavoro intermittente?
Il contratto di lavoro intermittente è consentito dalla legge oggi in vigore solo per chi ha meno di 25 anni o più di 55: si sarebbe dovuto compensare la restrizione drastica della possibilità di utilizzare i voucher almeno con l’allargamento della possibilità di ricorso al lavoro intermittente. Ma la congiuntura politico-parlamentare (e in particolare la situazione della maggioranza al Senato) non lo ha consentito.

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