I motivi della mia scelta per Giorgio Gori presidente in Lombardia, e dei miei voti di preferenza, nella lista del Pd milanese, per Pietro Bussolati e Nadira Hairague, senior manager dell’ENI: il volto positivo della globalizzazione – I motivi del mio voto per il Parlamento nazionale
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Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 472, 3 marzo 2018.
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Tra il nuovo candidato leghista alla presidenza della Regione Lombardia Attilio Fontana (che ha esordito nella campagna elettorale enunciando il suo impegno a difendere la razza bianca) e il candidato della coalizione Pd +Europa, Giorgio Gori, non ho dubbi nel scegliere quest’ultimo. Sia perché lo ho visto all’opera e molto apprezzato nell’amministrazione comunale di Bergamo, sia perché lo conosco personalmente e lo considero una persona adattissima a guidare l’Amministrazione regionale, per competenza e motivazioni ideali. Nell’ambito della coalizione sceglierò la lista Pd, e, poiché voterò a Milano, esprimerò uno dei miei voti di preferenza per Pietro Bussolati, anche lui persona competente, equilibrata e con doti umane fuori del comune. L’altro voto di preferenza lo darò a Nadira Hairague, di origine algerina, senior manager dell’ENI, che mi sembra impersoni tutti gli aspetti positivi della globalizzazione. Quanto al mio voto per il Parlamento nazionale, sono esposti qui i motivi per cui considero una follia votare M5S; qui i motivi per cui considero il voto per il centrodestra come una scelta per tutto e il contrario di tutto (comprese purtroppo le cose peggiori: v. l’abbraccio di Giorgia Meloni con l’autocrate ungherese Viktor Orbàn); qui, infine, i motivi per cui credo che il 5 marzo il nostro Paese starà tanto meglio quanti più voti avrà preso la coalizione guidata dal Pd: questo è il voto più coerente con la vocazione europea dell’Italia.
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