4 MARZO – 1. UN VOTO PERSO DAL PD…
In politica la scelta della purezza senza ombre, del partito che corrisponde perfettamente a ciò che si sogna, porta soltanto a salvarsi l’anima ma al costo di diventare del tutto inefficaci; e a indebolire il partito che meno si allontana da quel sogno. Leggi l’intervento di Massimo Mantellini, che indica le quattro ragioni per cui non intende votare Pd, e la mia replica.
4 MARZO – 2. … E UN VOTO EX-FI CHE PASSA AL PD E A +EUROPA
Il Pd e +Europa costituiscono oggi in Italia la sola coalizione che assicura in modo inequivoco la prospettiva dell’integrazione dell’Italia nella nuova UE, la sua appartenenza al sistema dell’euro, la sua caratterizzazione come società aperta, il suo impegno per una politica dell’accoglienza rigorosa, ma solidale e responsabile: leggi l’intervento di Giuliano Cazzola pubblicato sul quotidiano Il Foglio giovedì.
A GENNAIO IMPENNATA DELLE ASSUNZIONI STABILI
E non soltanto per i più giovani, che beneficiano della decontribuzione: in Veneto nel primo mese del 2018 aumento del 76% delle assunzioni stabili più conversioni di contratti a termine, rispetto all’anno precedente: in totale 18.700, che se proiettate su scala nazionale porterebbero a circa 200.000. Il 40% riguarda giovani tra i 15 e i 34 anni. È on line il numero di febbraio dell’Osservatorio del mercato del lavoro Veneto Lavoro.
LAVORO: È STATA DURA, MA ABBIAMO FATTO MOLTO
La vicenda del braccialetto di Amazon offre lo spunto per un bilancio delle riforme varate in questa legislatura. Come è accaduto per tutte le più importanti riforme avversate dalla sinistra nell’ultimo quarantennio, anche il Jobs Act finirà coll’essere rapidamente metabolizzato e accettato dai suoi oppositori più duri. Leggi una mia ampia intervista pubblicata da Italia Oggi venerdì.
LA SFIDA DELLE NUOVE TECNOLOGIE AL MONDO DEL LAVORO
Perché non dobbiamo avere paura che i robot e l’intelligenza artificiale ci condannino alla disoccupazione, o disumanizzino il lavoro: leggi la mia intervista pubblicata sul sito Teleborsa martedì.
CHE COSA C’È E COSA NO NEL CONTRATTO DELLA SCUOLA
Il nuovo contratto degli insegnanti prevede un aumento salario medio di 85 euro al mese, che non basta a colmare il divario con i paesi europei; ma quello che manca davvero è un sistema coerente di valutazione e formazione in servizio dei docenti. Leggi l’articolo del think tank Tortuga pubblicato su lavoce.info martedì.