UNA TOPPA NECESSARIA (MA ASSAI IMPERFETTA) SUL BUCO
I difetti della riforma elettorale sono più di uno; ma è il meglio che in Parlamento si potesse fare con un voto ampio e bi-partisan, in questo finale di legislatura, per sostituire la legge caotica e inapplicabile risultante dagli improvvidi interventi della Corte costituzionale: leggi il mio primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 456. Su questo tema nei giorni scorsi mi sono arrivate molte lettere, cui rispondo collettivamente: Perché ho votato “sì” a questa riforma elettorale (alche se non mi entusiasma affatto).
COME LA GIUSTIZIA DA LUMACA DIVENTA GAZZELLA
Un magistrato dà conto dei risultati ottenuti applicando il metodo della trattazione sequenziale e concentrata delle controversie, reso possibile dall’agenda informatica della quale il ministero della Giustizia – senza alcuna motivazione plausibile – appare riluttante ad allargare la sperimentazione: leggi l’intervista al giudice Maurizio Paganelli, pubblicata sul Resto del Carlino di ieri.
PARADOSSI DI FINE LEGISLATURA – 1
A un anno dal referendum del 4 dicembre, le fibrillazioni di partiti e istituzioni hanno l’effetto di disorientare ulteriormente un’opinione pubblica già abbastanza disorientata: leggi il mio secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 456.
PARADOSSI DI FINE LEGISLATURA – 2
Gli ex-ministri Cesare Damiano e Maurizio Sacconi convergono su di un grande obiettivo bi-partisan: smontare la riforma Fornero. Come se la prospettiva della pensione a 67 anni invece che a 66½ per l’impiegata comunale o il commesso di negozio costituisse oggi in Italia l’emergenza sociale più grave. Leggi il mio terzo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 456.
IL PROBLEMA DELLA SEMPLIFICAZIONE
Se vogliamo combattere in modo efficace la battaglia per la semplificazione e vincerla, occorre che ci accordiamo con precisione su che cosa intendiamo per complicazione dannosa, sul piano della formulazione del testo legislativo come su quello del suo contenuto. Su questo terreno qualche passo avanti nell’ultimo triennio è stato compiuto. È disponibile qui una anteprima del mio articolo su questo tema in corso di pubblicazione nella rivista Dialoghi giuridici sul lavoro.
SE GLI “ESODATI” RISULTANO ANCORA METÀ DEL PREVISTO…
Le risorse liberate dalla mancata utilizzazione di gran parte dei fondi stanziati per l’ottava “salvaguardia” dovrebbero essere destinate alle politiche attive del lavoro e ad altre finalità coerenti con le riforme che abbiamo varato o a cui stiamo lavorando: leggi la mia relazione alla Commissione Lavoro sul decreto fiscale (n. 148/2017) collegato alla legge di bilancio. Nella quale do conto anche di una importante novità positiva per il superamento del monopolio SIAE, contenuta nell’articolo 19 del decreto. Ivi anche il parere espresso dalla Commissione Lavoro sul provvedimento.