L’esperienza dei servizi per il lavoro di Treviso mostra che, pur nel disorientamento istituzionale e nelle condizioni difficilissime in cui essi sono costretti a operare, la loro efficienza e l’efficacia della loro azione sta visibilmente migliorando
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Lettera di Katya Debortoli pervenuta il 29 settembre 2017 – In argomento v. anche I Centri per l’Impiego che intendono accettare la sfida
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Egregio Professor Ichino,
leggo sempre con molto interesse il Suo blog ma da qualche tempo non trovo più notizie sui Centri per l’Impiego. Temo che siano ormai usciti dall’Agenda politica. Anche per questo Le vorrei raccontare ciò che succede a Treviso.
Le invio in allegato una breve relazione sulle attività di quello che per noi è il core-business del nostro servizio. Cordiali saluti
Katya De Bortoli (operatrice del Centro per l’Impiego di Treviso)
UN LUOGO DI INCONTRO VERO TRA DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO
In un momento in cui si sente parlare dei Centri per l’Impiego solo per l’imbarazzante fase transitoria (et demolitoria) che si sta prolungando da almeno 3 anni, i servizi della Provincia di Treviso stanno ottenendo risultati che non si possono più tacere. Pur nell’assoluta carenza di personale che è sotto gli occhi di tutti e che viene sopportata (e fortunatamente compresa) anche dagli utenti quotidianamente in coda, il servizio di incrocio Domanda/Offerta sta registrando, da parte delle aziende, un numero di accessi significativo e in progressivo aumento.
Se si osserva questo grafico relativo alle richieste di personale pervenute negli ultimi 7 anni, si nota come, a partire dal 2014 siano aumentate in maniera importante (+42% sul 2013) e, per il 2017, dai dati del primo semestre, la previsione è di un ulteriore balzo in avanti del 25% circa. Le richieste sono gestite da non più di 10 operatori part-time.
A fronte di queste richieste di personale, i lavoratori che firmano un contratto di assunzione con le aziende, su segnalazione dei Centri per l’Impiego, superano le mille unità ogni anno. Purtroppo questo dato è sottostimato: è molto difficile essere precisi perché la rilevazione dipende dalle
attività di monitoraggio su ciascuna comunicazione di assunzione, monitoraggio che dopo un certo numero di mesi necessariamente si deve fermare. L’esperienza però ci dice che ci sono assunzioni che sfuggono a queste statistiche perché effettuate anche dopo un anno dalla segnalazione.
Considerato che le aziende utilizzano molti canali per la ricerca di lavoratori (non solo quello dei Centri per l’Impiego) e che nella nostra regione molti posti restano vacanti –come Lei stesso ha più volte evidenziato- per mancanza di candidati con le competenze richieste (le cosiddette situazioni di skill shortage), rilevare che oltre un terzo delle richieste viene intermediato e si trasforma in assunzione è un risultato tutt’altro che trascurabile.
Le attività di reclutamento infatti sono frenetiche: solo nell’ultima settimana si sono tenuti al Centro per l’Impiego di Treviso due eventi. Lunedì si è svolto un recruitment day (sperimentale) dedicato a lavoratori iscritti alle categorie protette legge 68/99 che ha coinvolto 9 aziende e 45 candidati disabili, che hanno potuto usufruire di spazi accoglienti e riservati per colloqui di selezione svoltisi con ordine e tranquillità. I referenti aziendali (alcuni arrivavano anche da fuori regione) hanno apprezzato moltissimo l’organizzazione e la professionalità nella selezione dei candidati, alcuni dei quali saranno presto assunti in azienda.
Il secondo evento è totalmente dedicato ad un’azienda che opera nella logistica e che ha sede principale in Toscana. Da un paio di mesi, in collaborazione con gli operatori dei Centri per l’Impiego stanno selezionando diverse figure professionali (dal facchino al responsabile di filiale) per un totale di 80 addetti che a breve saranno assunti nella sede di Casier (Tv).
Venerdì si sono svolti gli ultimi 32 colloqui di selezione. La prossima settimana nella sala riunioni del Centro per l’Impiego di Treviso si firmeranno i contratti con i neo-assunti.
Ma qual’è il segreto di questi risultati? Le aziende dichiarano di apprezzare soprattutto 3 aspetti: la velocità di risposta (mediamente 3 giorni lavorativi), la cura nel selezionare candidati che abbiano le competenze richieste (anche grazie ad una banca dati regionale che supporta molto bene il lavoro degli operatori e che viene
fornita dalla Regione Veneto tramite il suo braccio operativo Veneto Lavoro) e, non da ultimo, la gratuità del servizio, che anche per questo viene scelto soprattutto dalle moltissime piccole aziende artigiane del nostro territorio.
Sarebbe un vero peccato se questo servizio che viene erogato alle aziende gratis, cum tanta arte, et amore dei non potesse più continuare, ma il rischio concreto che stiamo vivendo in questa fase infinita è proprio questo… e ormai non abbiamo più parole per difenderlo.
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