Giusto essere fieri della nostra cultura dei diritti civili e criticare le atrocità che si commettono nei Paesi in cui ancora a questa cultura non si è arrivati; ma senza dimenticare che solo qualche secolo fa le stesse atrocità, in nome della Giustizia, venivano commesse anche da noi
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Tariffario del secolo XV, conservato nell’Archivio comunale di Pietrasanta, tratto dal libro di Tessa Nardini e Stefania Neri, Versilia insolita. Quello che le guide tradizionali non dicono, Pezzini ed., 2016, p. 35 – Le note redazionali sono di questo sito
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Il ministro di giustizia [cioè il boia – n.d.r.] per suo salario fermo dal magistrato dei Signori Otto di Fiorenza conseguiscie L. 17 il mese. Mercede delle executioni che farà, da darseli in Firenze et in tutti i luoghi del Dominio, cioè:
Per impiccare uno, L. 7
Per tagliare la testa, L. 7
Per uno che vada sul carro attanagliato e poi impiccato, L. 21
Per uno che vada sul carro e poi squartato e fattone maggiore giustizia, L. 35
Quando è da andare ad appiccare i quarti in qualche luogo, L. 4
Appiccare uno et abbruciarlo, L. 14
Tagliare una mano o simil membro, L. 7
[…]
Scappare uno sul Asino, L. 4 [*]
[…]
Tagliando l’orecchie, L. 7
Per li viaggi, oltre li suddetti prezzi:
A Arezzo miglia 40 giorni 5, L. 28
Anghiari, miglia 50 giorni 5, L. 35
Borgo San Sepolcro, miglia 55 giorni 5, L. 38
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[*] Questo supplizio consisteva nel porre il condannato (vivo) con grossi pesi legati ai piedi, a cavalcioni di una alta struttura in legno di forma triangolare, con lo spigolo superiore molto affilato: l’effetto consisteva nel taglio verticale in due del corpo del condannato – N.d.R.
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