Incomprensione e insoddisfazione nei confronti del Parlamento nascono dalla sfasatura tra la vecchia immagine ideologica ancora coltivata dai partiti e lo schema del comportamento politico di fatto dominante in concreto
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Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 448, 7 agosto 2017 – In argomento v. anche gli altri interventi e documenti raccolti nel portale Il nuovo spartiacque della politica mondiale .
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Su Repubblica di venerdì Michele Ainis denuncia la “sindrome di San Sebastiano” dei politici italiani, che si manifesterebbe nel loro autoinfliggersi mortificazioni a ripetizione: prima la drastica riduzione del finanziamento pubblico, poi l’abolizione di gran parte delle immunità parlamentari, poi il taglio impietoso dei vitalizi futuri, poi il tentativo di abolizione del Senato, infine il draconiano ricalcolo dei vecchi vitalizi parlamentari, quelli già in essere. A che cosa è dovuto – si chiede Ainis – tanto masochismo? Provo a rispondergli. In parte è dovuto all’eccessiva generosità con cui la politica stessa si è gratificata in passato. Ma quell’eccesso avrebbe potuto anche essere tollerato, se la politica avesse soddisfatto le attese dell’opinione pubblica, al governo come all’opposizione. Ha prevalso invece la percezione diffusa di una grave inconcludenza. Dobbiamo interrogarci sulle ragioni di questa percezione, che – a mio avviso – in parte corrisponde a inconcludenza reale. La spiegazione che ne do è ben nota ai frequentatori di questo sito: la politica appare inconcludente, quando non del tutto incomprensibile, perché continua a strutturarsi su di una contrapposizione fondamentale destra/sinistra, che in questi anni non corrisponde alla scelta fondamentale dalla quale dipendono le decisioni adottate quotidianamente dal Parlamento. Incomprensione e insoddisfazione verso la politica continueranno finché i partiti insisteranno a indicare alla gente come scelta fondamentale quella tra destra e sinistra, per poi mostrare in Parlamento pezzi della sinistra alleati a pezzi della destra sui due versanti del vero spartiacque oggi fondamentale: quello pro/contro l’integrazione europea, che è il modo in cui nel vecchio Continente si manifesta lo spartiacque pro global/no global. Quando i politici impareranno a spiegare meglio il proprio operato, rendendolo più trasparente e comprensibile, oltre che più concludente, potranno anche tornare a farsi pagare di più. Ma non sarà facile.
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