SE IL PAPA CONCEDE TROPPO AI LUOGHI COMUNI
Quando avalla l’idea che sia utile mandare prima in pensione i sessantenni per combattere la disoccupazione dei giovani, il Pontefice non considera che il maggior debito pubblico contribuisce a soffocare la nostra economia, comprimendo la domanda di lavoro; e saranno comunque i giovani stessi a doverlo ripagare: leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
LE PAURE INFONDATE PER L’ACCORDO UE-CANADA
Le preoccupazioni diffuse circa i pericoli per la salute o (addirittura!) per le istituzioni democratiche derivanti dall’Accordo UE-Canada sul libero commercio nascondono in realtà la diffidenza istintiva verso l’abbattimento dei vecchi muri protettivi: leggi il mio articolo di sul Corriere della Sera la settimana scorsa.
UN PO’ DI FACT CHECKING SUL CETA
Una risposta precisa alle preoccupazioni manifestate dagli oppositori, una smentita secca di una serie di informazioni false che vengono diffuse contro questo accordo euro-canadese, costituente in realtà l’esempio migliore di una globalizzazione regolata ed equilibrata: leggi la nota del Servizio Studi del Senato sui contenuti dell’accordo.
L’ASSEDIO DEGLI 85.000 CANDIDATI A BANKITALIA
Un meccanismo di selezione inefficiente e costoso per tutti: il sistema italiano del concorso per l’accesso alle funzioni pubbliche funziona male perché, per un verso, è troppo buracratizzato, mentre per altro verso chi compie la selezione tra i candidati è poco responsabilizzato per i risultati della struttura in cui i vincitori vengono inseriti. Leggi la mia intervista pubblicata oggi su la Repubblica.
GENERAZIONE SANDWICH: UN NUOVO TEMA RILEVANTE
Il problema dei quaranta-cinquantenni, tra figli che chiedono sempre di più e genitori che necessitano di assistenza sempre più a lungo: nuove soluzioni per un lavoro e un welfare più moderni. Leggi l’articolo di Irene Tinagli, pubblicato sulla Stampa giovedì.
LA POLITICA CHE OCCORRE PER UN’ITALIA EUROPEA
Se vogliamo contribuire a trasformare la collaborazione franco-tedesca in un progetto comunitario, dobbiamo uscire dalle prossime elezioni con una coalizione maggioritaria (perché trasversale) a favore dell’Europa: cioè far sì che si aggreghino tutte le forze e i leader che si riconoscono in un’Italia europea. Leggi il fondo del prof. Sergio Fabbrini pubblicato sul Sole 24 Ore la settimana scorsa.
WHY HAS ITALY BEEN SPARED MASS TERROR ATTACKS
Uno dei motivi, probabilmente il principale, per cui l’Italia è l’unico gerande Paese europeo a non essere stato colpito da attentati dei terroristi islamici va individuato nell’eccellenza delle tecniche di contrasto alla criminalità organizzata, sviluppate negli ultimi trent’anni dalla Digos nella lotta contro la mafia e contro il terrorismo politico. Leggi l’articolo di Stephanie Kirchgaessner e Lorenzo Tondo pubblicato da The Guardian la settimana scorsa.