Anni di lotta contro un oleodotto interrato producono il bel risultato di far fare la spola quotidiana, tra il sito di estrazione e la raffineria collegata al porto marittimo, a 200 autobotti
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Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 440, 8 giugno 2017 – In argomento v. anche l’editoriale telegrafico del 5 aprile 2016, Il sud, l’ecologia e Tempa rossa, il mio articolo sul Foglio di tre giorni dopo, L’ideologia del NO a tutto e i luoghi comuni su Tempa Rossa e il fondo di Sabino Cassese sul Corriere della Sera della settimana successiva, Eppur si deve decidere .
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I frequentatori di questo sito ricorderanno le polemiche asperrime della primavera dello scorso anno contro le iniziative del Governo volte a sbloccare l’attività di estrazione di idrocarburi a Tempa Rossa (Lucania) in burocratica attesa dal 1989, consentendo la costruzione della conduttura necessaria per il trasporto del prodotto al luogo di stoccaggio e poi alla raffineria sita a Taranto, suo naturale punto di approdo, superando i veti delle amministrazioni locali, e in particolare della Regione Puglia. Motivo di quei veti: l’impatto sull’ambiente della conduttura (pur interrata) e i rischi di suoi possibili guasti. Poiché a più di un anno di distanza quei veti non hanno potuto ancora essere superati, la concessionaria del sito estrattivo (Total, in joint venture con Shell e Mitsui) e il gestore della raffineria (Eni) hanno deciso che la produzione verrà ridotta da 50mila a 20mila barili al giorno e il relativo trasporto verrà svolto da 200 autobotti, che faranno la spola tra Tempa Rossa e Taranto o altre raffinerie italiane. Al posto di una conduttura invisibile, capace di trasportare il petrolio senza consumo di carburante e con emissioni zero, avremo non meno di 400 passaggi al giorno di grossi camion sulle strade di Puglia e Lucania. Gli ecologisti ringraziano la Giunta pugliese.
P.S. Le preoccupazioni per l’ambiente sono comunque fuori luogo: il Comune di Corleto Perticara ha già fatto sapere che, per prevenire il rischio di sversamenti di combustibile, vieterà alle autobotti di attraversare il suo territorio. E se lo vieta Corleto Perticara, perché gli altri Comuni dovrebbero consentirlo? Sotto queste lune è prevedibile che Tempa Rossa – come l’economia tutta del nostro Mezzogiorno – abbiano ancora parecchio da attendere.
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