METTERE A GARA LA GESTIONE DEI TRASPORTI PUBBLICI DI ROMA

L’inefficienza gravissima del servizio e i costi che ne derivano per la città sono dovuti all’assenza di concorrenza tra i possibili gestori – Concorrenza non significa necessariamente privatizzazione, ma solo fine di rendite e sprechi inammissibili

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Appello firmato da 74 intellettuali a sostegno del referendum promosso dall’Associazione dei Radicali, mirato a far mettere a gara la gestione del servizio dei trasporti pubblici di Roma, pubblicato sul quotidiano
il Foglio il 16 maggio 2017 – In argomento v. anche Forza Italia e M5S contro l’apertura alla concorrenza nel servizio taxi   .
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atac_roma_1_8068A Roma il trasporto pubblico non funziona e la mobilità è un problema. Lo riconosce, nella sua ultima relazione, l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, quando segnala il persistente non raggiungimento dei livelli qualitativi minimi del servizio. Lo sanno i cittadini che, da soli o in comitati, da anni manifestano la loro insoddisfazione, misurata da indagini formali e informali. Lo sanno le imprese come Sky che abbandonano la città anche per l’inefficienza dei trasporti.

Le responsabilità di questa situazione fallimentare sono condivise: il trasporto pubblico a Roma è affidato ad ATAC, una società che è stata usata negli anni da amministrazioni di destra e di sinistra come bacino clientelare ed è attualmente un’azienda fallita, incapace di offrire un servizio efficiente ai cittadini, di investire in mezzi nuovi, di emanciparsi da un lampante conflitto di interessi tra controllato (ATAC) e controllore (Roma Capitale).

Per sbloccare questa situazione crediamo sia necessario mettere a gara il servizio affidandolo a più soggetti, rompendo il monopolio e aprendo alla concorrenza. L’associazione Radicali Roma ha avviato la raccolta firme per promuovere un Referendum consultivo comunale per la messa a gara dei servizi di trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo a Roma. Noi sottoscritti invitiamo i cittadini romani a firmare convintamente per supportare questa iniziativa.

È ora di aprire il mercato alla concorrenza, non per promuovere surrettiziamente una privatizzazione del servizio, ma per introdurre nel sistema dei meccanismi, come quelli messi in moto dalle gare, che stimolano gli operatori, pubblici o privati, a comportarsi in modo virtuoso e innovativo.

Questa necessità non riguarda solo Roma: come chiarisce l’AGCM in una recente indagine sul TPL, l’intero settore in Italia è afflitto da un progressivo e inesorabile scadimento dell’offerta e dell’efficienza del servizio.

Partendo da Roma quindi, intendiamo dare un segnale all’intero Paese, e al partito unico dell’anti-concorrenza che, in generale, continua a difendere lo status quo, tutelando chi è nel sistema a discapito di quanti (soprattutto giovani) vorrebbero aprire nuove attività imprenditoriali.

Il tema della mobilità rappresenta una ineludibile questione per lo sviluppo economico e produttivo, l’organizzazione delle funzioni, l’attrattività del Paese e, non ultima, la qualità della vita dei cittadini.

 

Francesco Giavazzi, Università Bocconi

Pietro Ichino, senatore, Università Statale di Milano

Linda Lanzillotta, senatrice

Andrea Mazziotti, deputato

Mara Mucci, deputata

Andrea Vecchio, deputato

Alberto Bisin, New York University

Umberto Croppi, Sapienza Università di Roma

Alessandro De Nicola, presidente Adam Smith Society Italia

Gloria Bartoli, Università Luiss Guido Carli

Emanuela Belfiore, Sapienza Università di Roma

Salvatore Bellomia, Università Tor Vergata

Alberto Berretti, Università Tor Vergata

Andrea Boitani, Università Cattolica del Sacro Cuore

Franco Bruni, Università Bocconi

Sandro Brusco, Stony Brook University

Emilio Calvano, Università di Bologna

Roberto Cassetti, Sapienza Università di Roma

Augusto Cerri, Sapienza Università di Roma

Roberto Cicciomessere, già parlamentare radicale

Silvia Ciucciovino, Università Roma Tre

Michele Costabile, Università Luiss Guido Carli

Gianluca Cubadda, Università Tor Vergata

Ruggero De Maria Marchiano, Università Cattolica del Sacro Cuore

Claudio Ferrari, Università di Genova

Giuliano Fonderico, Università Luiss Guido Carli

Riccardo Gallo, Sapienza Università di Roma

Luca Germano, Università Roma Tre

Marco Gervasoni, Università del Molise

Davide Giacalone, giornalista

Mauro Gili, ETH Zurigo

Andrea Giuricin, Università Bicocca

Massimo Grossi, Sapienza Università di Roma

Lorenzo Infantino, Università Luiss Guido Carli

Elisabetta Iossa, Università Tor Vergata

Alberto Iozzi, Università Tor Vergata

Andrea Laforgia, Università Roma Tre

Giorgio Lener, Università Tor Vergata

Claudio Leporelli, Sapienza Università di Roma

Marco Lippi, Einaudi Institute for Economics and Finance

Angelo F. Lopez, Università Roma Tre

Alfredo Macchiati, Università Luiss Guido Carli

Paolo Manasse, Università di Bologna

Thomas Manfredi, OCSE

Edoardo Marcucci, Università Roma Tre

Luca Mazzone, Swiss Finance Institute

Stefano Micossi, Assonime

Paola Morelli, Sapienza Università di Roma

Umberto Morera, Università Tor Vergata

Enrico Musso, Università di Genova

Leopoldo Nuti, Università Roma Tre

Giovanni Vittorio Pallottino, Sapienza Università di Roma

Fausto Panunzi, Università Bocconi

Alberto Pera, avvocato

Franco Peracchi, Georgetown University

Cesare Pinelli, Sapienza Università di Roma

Michele Polo, Università Bocconi

Marco Ponti, Politecnico di Milano,

Pietro Reichlin, Università Luiss Guido Carli

Matteo Rizzolli, Università LUMSA

Enrico Saltari, Sapienza Università di Roma

Luca Salvatici, Università Roma Tre

Fabiano Schivardi, Università Luiss Guido Carli

Romano Scozzafava, Sapienza Università di Roma

Simone Maria Sepe, University of Arizona

Mario Siragusa, College d’Europe

Alfonso Sorrentino, Università Tor Vergata

Gianfranco Spadaccia, già parlamentare radicale

Pietro Spirito, già dirigente Atac

Marco Taradash, giornalista e politico

Guido Vitiello, editorialista il Foglio

Vittorio Zambardino, giornalista

Francesco Zirilli, Sapienza Università di Roma

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