CHI HA PAURA DEL LAVORO MARGINALE?
La cooperativa Di mano in mano e il ristorante dei detenuti di Bollate: due casi molto particolari, ma niente affatto isolati, mostrano l’importanza sociale dei buoni-lavoro, o di qualcos’altro che svolga la stessa funzione, per abbattere il diaframma tra l’offerta di manodopera di soggetti deboli e una domanda di lavoro che c’è e che sarebbe un delitto lasciare inutilizzata. Leggi il mio editoriale telegrafico pubblicato sabato sul Corriere della Sera.
MOZIONE RENZI: UNA POLITICA CENTRATA SULLA NUOVA UE
Primarie ed elezione diretta del presidente UE, competenza (e bilancio) UE su difesa, immigrazione e confini esterni, ricerca e contrasto alla disoccupazione non strutturale, politiche nazionali centrate sull’obiettivo dell’integrazione continentale: qui sta il discrimine fondamentale della politica in Italia e oltralpe. Leggi l’articolo di Enrico Morando, viceministro dell’Economia, per la presentazione della mozione congressuale Renzi-Martina.
UN RISULTATO UTILE DELLA RIFORMA DEI LICENZIAMENTI
Il caso del lavoratore che abusa dei permessi della legge 104 per lavorare nel bar dei figli, ma è considerato dal giudice non meritevole di licenziamento, aiuta a comprendere uno dei motivi della nuova disciplina del recesso del datore: il lavoratore riceve soltanto un indennizzo e non la reintegrazione. Leggi la mia intervista pubblicata dal quotidiano il Tirreno mercoledì.
CAMBIA IL TESTO UNICO DEL PUBBLICO IMPIEGO
È on line il testo della relazione che svolgerò martedì alla Commissione Lavoro del Senato sui contenuti e le criticità, in materia di procedimento disciplinare, trasferimenti e licenziamenti, dello schema di decreto sottoposto al Parlamento dal ministro della Funzione pubblica Marianna Madia.
L’EUROPA E IL VIRUS DEL PROTEZIONISMO
In risposta alle grandi crisi economiche, ciascun Paese tende a chiudersi, favorendo un comportamento analogo degli altri Paesi; ma così facendo si alimenta la spirale della crisi. Come accadde con lo Smoot-Hawley Act americano del 1930. Leggi l’editoriale di Federico Fubini sul Corriere della Sera di sabato..
MARCO TRAVAGLIO DIMENTICA L’ART. 66 DELLA COSTITUZIONE
Ancora sulle ragioni del mio voto contro la decadenza di Augusto Minzolini dalla carica di senatore (in un caso molto particolare di contrasto tra giudicato penale e giudicati civile e amministrativo, che negano l’illiceità del comportamento incriminato), dopo la mia lettera pubblicata il 19 marzo da Repubblica in replica al fondo di Massimo Giannini di due giorni prima, v. la replica di Marco Travaglio di lunedì scorso e la mia risposta su Repubblica di martedì.