LA TECNOLOGIA NON CI IMPEDISCE DI LAVORARE
Le macchine ci sostituiscono in molte mansioni; ma il bisogno di lavoro umano insostituibile non ha limiti: dobbiamo solo farlo emergere e sostenere le persone nel passaggio dal lavoro vecchio al nuovo. Leggi l’articolo di Pietro Micheli e mio pubblicato ieri sul Corriere della Sera.
CONTRO I LUOGHI COMUNI SUL JOBS ACT
Risposta alla visione distorta proposta dal M5S e dall’opposizione di sinistra degli effetti della riforma del lavoro, basata su dati sbagliati o travisati: leggi gli interventi di Corradino Mineo e mio in Senato nella seduta di mercoledì.
I DANNI DELL’INAMOVIBILITÀ DEI DIPENDENTI PUBBLICI
Il libro di Francesco Giavazzi e Giorgio Barbieri sull’inefficienza delle amministrazioni pubbliche propone, tra molte altre, la vicenda degli studenti californiani che agirono in giudizio contro l’ordinamento scolastico strutturato in modo da non consentire la sostituzione dell’insegnante che non insegna: leggi il paragrafo del libro dedicato a quella vicenda.
SOSTITUIRE I VOUCHER CON IL LAVORO A CHIAMATA
130 milioni di ore pagate coi buoni sono una frazione tra lo 0,2 e lo 0,3 per cento del totale delle ore lavorate in Italia: nessuno può sostenere che questa frazione costituisca l’evidenza di un abuso del lavoro accessorio. Se dunque si vietano i voucher alle imprese, consentiamo loro almeno di soddisfare l’esigenza con il job on call: leggi la mia intervista all’agenzia Adn Kronos di mercoledì.
UNA STRATEGIA PER LE RIFORME, DOPO IL DISASTRO DEL 4 DICEMBRE
Le linee di un rilancio possibile della strategia di adeguamento strutturale del nostro Paese alle sfide dell’integrazione europea e di una globalizzazione con la quale dovremo comunque fare i conti: leggi le conclusioni tratte da Enrico Morando del seminario di LibertàEguale svoltosi a Roma il 10 febbraio scorso.
IL FUTURO DELL’EUROPA
Nel Libro bianco che il Presidente della Commissione Juncker presenterà nei giorni prossimi, in occasione della celebrazione del 60° del Trattato di Roma, i cinque possibili scenari prodotti dall’evoluzione dell’Unione Europea nel prossimo decennio (se non prevarrà il vento “sovranista” che soffia forte su tutto il continente).