IL “GRAFICO DELL’ELEFANTE”, PROPOSTO DALL’ECONOMISTA BRANKO MILANOVIC, CI DICE DUE COSE: 1. LA GLOBALIZZAZIONE PRODUCE EFFETTI MOLTO DI SINISTRA; 2. SE VOGLIAMO DIFENDERLA DOBBIAMO DIFENDERE MEGLIO UN TERZO CIRCA DELLA CLASSE MEDIA DEI PAESI OCCIDENTALI DAL DANNO CHE FIN QUI GLIENE È DERIVATO
Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 424, 12 febbraio 2017 – In argomento v. anche la relazione di Giorgio Tonini introduttiva del convegno di LibertàEguale del 10 febbraio 2017; inoltre i documenti e interventi raccolti nel portale Il nuovo spartiacque della politica mondiale .
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Oggi, nel mondo, il capofila degli alfieri del libero commercio internazionale è il Governo del più grande Paese comunista, quello cinese; e il capofila degli oppositori è il Governo del Paese che è stato per due secoli la patria del capitalismo e del libero mercato, gli U.S.A. Una spiegazione di questo paradosso è offerta dall’“elefante di Milanovic”, il grafico che mostra un fenomeno impressionante verificatosi nel ventennio precedente alla grande crisi (1988-2008), cioè nel periodo di massimo sviluppo del processo della globalizzazione: i due terzi più poveri del mondo – e soprattutto la Cina – hanno visto un aumento del proprio reddito tra il 40 e l’80 per cento; il decimo più ricco (la parte alta della proboscide) ha visto un aumento fra il 30 e il 60; invece il quinto della popolazione mondiale che sta in mezzo (la parte bassa della proboscide) lo ha visto ristagnare. In quest’ultima porzione si colloca la classe media dei Paesi occidentali. Poi nella grande crisi apertasi nel 2008, mentre i due terzi più poveri del mondo hanno visto soltanto un rallentamento della propria crescita, la classe media occidentale ha visto il proprio reddito medio addirittura ridursi. Donde la Brexit, la vittoria di Trump e la forte crescita dei partiti antiglobalizzazione in Europa.
Detto questo, incominciamo col dire che l’elefante di Milanovic mostra come Barak Obama abbia ragione: chi si batte per l’uguaglianza e l’equità nel genere umano non può combattere la globalizzazione. La proboscide dell’elefante sottintende però un fatto grave; il ristagnare o la leggera flessione del reddito della classe media dei Paesi occidentali è un dato medio, che nasconde circa un terzo di situazioni nelle quali il reddito degli appartenenti a questa classe ha subito una riduzione drastica. Donde un’ansia, un senso di insicurezza, che sicuramente ha contagiato anche qualcuno che quella riduzione drastica non l’ha sofferta ma soltanto teme di finire tra i perdenti. Se vogliamo difendere la globalizzazione dobbiamo rimboccarci le maniche e occuparci di proteggere e sostenere in modo efficace questa “parte bassa della proboscide”.
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