I PERFEZIONAMENTI DELLA COSTITUZIONE AI QUALI ABBIAMO RINUNCIATO PER “SVENTARE IL RISCHIO DI UNA DERIVA AUTORITARIA”
Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 417 – Tutti i documenti e interventi sulla riforma costituzionale pubblicati su questo sito sono raccolti nella sezione Riforme istituzionali .
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Dunque, d’ora in poi, essendo stata bocciata la riforma costituzionale:
– ogni maggioranza potrà farsi la legge elettorale che preferisce e ottenerne l’immediata promulgazione e applicazione, senza che essa venga sottoposta al controllo preventivo della Corte costituzionale;
– ogni maggioranza dal quarto scrutinio potrà scegliersi da sola il Presidente della Repubblica, con il 50 per cento più uno dei voti degli aventi diritto;
– il Governo che voglia contrastare l’ostruzionismo parlamentare o sbloccare una situazione di paralisi di un ramo del Parlamento (come è accaduto sul disegno di legge sulle unioni civili) non potrà far altro che porre la questione di fiducia su di un testo scelto dallo stesso Governo: prendere o lasciare;
– i limiti del potere del Governo di emanare decreti-legge resteranno indicati nella Costituzione in modo meno chiaro di quanto sarebbe auspicabile e possibile;
– nei referendum abrogativi chi si oppone all’abrogazione continuerà a ottenere il risultato limitandosi ad astenersi dal voto;
– i progetti di legge di iniziativa popolare continueranno a poter essere totalmente ignorati dal Parlamento;
– la Regione Veneto potrà da sola continuare a porre il veto alla riforma (nazionale) della dirigenza pubblica;
– la Regione Puglia potrà da sola continuare a porre il veto a che l’Italia fruisca del nuovo gasdotto proveniente dall’Asia;
– diciassette Regioni su venti potranno proseguire nel loro letargo in materia di servizi al mercato del lavoro;
– il senatore Nicolò Ghedini e altri come lui continueranno a percepire la loro indennità anche se continueranno a non farsi mai vedere né in Aula né in Commissione;
– i dipendenti del CNEL nullafacenti (non per colpa loro) continueranno a essere tali e a essere pagati per non far niente, salvo dare aria agli splendidi locali di Villa Lubin.
Però, in compenso, abbiamo “sventato il rischio di una deriva autoritaria nel nostro Paese”.
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