BEPPE GRILLO E LE POLITICHE DEL LAVORO

LA STESSA MORALITÀ CHE IL LEADER DEL M5S CHIEDE AGLI ALTRI POLITICI ESIGEREBBE CHE EGLI ABBANDONASSE LE AFFERMAZIONI GENERICHE E NON VERIFICABILI DI CUI RIEMPIE I PROPRI DISCORSI, PER SOSTITUIRLE CON DATI PRECISI, SUSCETTIBILI DI CONTROLLO: ALTRIMENTI LA SUA È CATTIVA POLITICA, COME QUELLA CHE LUI CRITICA

Lettera pervenuta il 27 novembre 2016 – Segue la mia risposta – In argomento v. anche Botta e risposta in Aula con il senatore Puglia (M5S) sul mercato del lavoro e Tot sidera tot sententiae: molta confusione di idee nel M5S       .
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Caro Ichino, mi interesserebbe sapere che cosa lei pensa di questo discorso in cui Beppe Grillo sostiene che “il Jobs Act è la risposta sbagliata a un cambio strutturale del mondo”. La ringrazio.

(lettera firmata)

Inserisco qui di seguito le mie osservazioni, interpolandole nel testo di Beppe Grillo, evidenziate dal carattere corsivo, dal colore blu e dal margine rientrato.    (p.i.)

BEPPE GRILLO,V-DAY IN 15MILA IN PIAZZA A BOLOGNAIL DISCORSO DI BEPPE GRILLO RIPORTATO DALL’AGENZIA ADN KRONOS

(AdnKronos, 27 novembre 2016 h. 12.28) – “Viaggiano in Europa con poche decine di euro (l’Europa è stata unita più da Ryan Air che dalla politica), girano le grandi città con auto in car sharing, facendo car pooling, condividono appartamenti per le vacanze, conoscono persone, vivono in modo più sostenibile ed ecologico. L’esperienza non ha prezzo e nessuno te la può rubare”, rimarca Grillo. “In questo senso il Jobs Act è la risposta sbagliata a un cambio strutturale del mondo: è un modo per precarizzare, per abbassare il costo del lavoro abbassandone il valore”.

Dal 1970 la quota delle assunzioni stabili sul totale è andato costantemente diminuendo, fino al 16 per cento del 2014. Nei 20 mesi tra il gennaio 2015 e l’agosto 2016 si sono registrate 1.214.662 assunzioni in più rispetto a quelle verificatesi negli stessi mesi 2013-2014. Di queste, 818.306 a tempo indeterminato e 396.356 a termine. In altre parole, nell’ultimo biennio due terzi delle nuove assunzioni aggiuntive rispetto al biennio precedente sono state a tempo indeterminato. Occorre che Beppe Grillo ci spieghi che cosa intende quando parla di “precarizzazione” del lavoro: altrimenti sono chiacchiere senza alcun peso.

“Serve invece valorizzare l’economia dell’esperienza aumentando il valore del lavoro, senza necessariamente aggravarne il costo”.

La proposizione è eccellente. Ma anche qui Beppe Grillo, se intende andare oltre le chiacchiere senza alcun peso, deve fare la fatica di spiegare come fare, che cosa propone.

“Il mondo sta cambiando velocemente: al posto di aziende petrolifere automobilistiche o finanziarie negli ultimi 30 anni, oggi le prime 5 aziende del mondo per capitalizzazione sono Apple, Alphabet, Microsoft, Amazon e Facebook. Youtube fu comprata per 1,65 miliardi di dollari e aveva 65 dipendenti. Instagram è stata comprata a 1 miliardo e aveva 13 dipendenti. Linkedin e Whatsapp avevano poche decine di dipendenti e sono passate di mano per decine di miliardi di dollari. Ci aspetta un futuro dove il mercato non potrà più ricattare nessuno perché al centro si sarà l’individuo che attraverso un reddito di cittadinanza o universale potrà scegliersi il lavoro che ama e non il contrario. Di fronte a questi travestiti morali e miserabili noi dimostreremo che la morale esiste e che è indispensabile per sopravvivere. In alto i cuori!”.

Fa parte della morale (politica) anche spiegare: a) con quali soldi si finanzia il “reddito di cittadinanza” di 700 euro al mese per la totalità dei cittadini proposto dal Movimento 5 Stelle; b) che cosa il Movimento 5 Stelle propone per evitare che questo trattamento riduca ulteriormente la già bassissima partecipazione degli italiani al mercato del lavoro: siamo al 57 per cento, a fronte del 72 per cento della Svezia e al 65 per cento della Gran Bretagna.

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