L’IMPRENDITORE HA IL DOVERE DI FAR SÌ CHE IL PROPRIO DIPENDENTE POSSA AMARE IL SUO LAVORO; QUEST’ULTIMO HA IL DOVERE DI SVOLGERLO CON DILIGENZA (DAL LATINO DILIGERE, CHE SIGNIFICA LETTERALMENTE AMARE), CHE SIGNIFICA ANCHE SVOLGERLO COME LO SVOLGEREBBE SE LAVORASSE PER IL CONIUGE O I FIGLI
Slides della relazione introduttiva di un incontro promosso dalla Comunità dei Gesuiti di Villapizzone, 13 novembre 2016 – In argomento v. anche L’impiegato allo sportello sia come il padre con i propri figli; inoltre La diligenza del professore e la libertà di insegnamento .
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Sommario
I. I doveri morali dell’imprenditore
– L’ingiustizia della rendita: come la si individua e il dovere di redistribuirla
∙ il comportamento dovuto nel monopsonio strutturale e dinamico
∙ il comportamento dovuto dal monopolista: l’interesse degli utenti e consumatori
∙ nel mercato concorrenziale: il dovere di non creare situazioni di rendita
– Il dovere di sicurezza
– Privilegiare la libertà di scelta del lavoratore e far sì che possa amare il suo lavoro
II. I doveri morali della persona che lavora nell’impresa
– L’ingiustizia della rendita: il possibile conflitto insider/outsider
– Il dovere morale della diligenza (da diligere = amare il proprio lavoro)
– L’ingiustizia dell’abuso delle protezioni
III. Un tentativo di tirare le fila del discorso
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