COME RAGGIUNGERE IN UN’ORA A PIEDI, CON UN PERCORSO ADATTO A TUTTI, UNO DEI LUOGHI PIÙ SPETTACOLARI DELL’ALTA VERSILIA: DA UN INTAGLIO NELLA CRESTA OVEST DELL’ALTISSIMO UN PANORAMA MOZZAFIATO SULLA COSTA DA PORTO VENERE ALL’ELBA E SULLO SKYLINE DELLE APUANE SETTENTRIONALI
Resoconto della salita dal Passo del Vestito al Passo degli Uncini, sulla cresta ovest del Monte Altissimo, 23 luglio 2016 – Il Gitario è una rubrica di mountain bike e trekking sulle Alpi Apuane e dintorni – Gli articoli precedenti della rubrica sono reperibili nell’Archivio dei miei scritti, sezione Articoli, mediante la funzione “cerca”, utilizzando le parole-chiave Gitario (per tutti gli articoli), Garfagnana (per i soli articoli relativi ai percorsi sul versante garfagnino), Versilia (per quelli relativi al versante marino), oppure Apuane (per quelli relativi a percorsi su questa catena montuosa, ben distinta dal punto di vista geologico, morfologico e faunistico da quella appenninica)
.
.
Il Passo degli Uncin è un intaglio nella cresta ovest del Monte Altissimo, tra il versante meridionale che dà sulla costa versiliese e la valle di Arni, che (pur appartenendo ancora, amministrativamente, alla Versilia e precisamente al comune di Stazzema) dà accesso alla Garfagnana. Il suo nome è dovuto a una grande quantità di formazioni rocciose caratteristiche, simili ad altrettanti uncini rivolti verso l’alto, che lo caratterizzano sul versante sud, cioè quello marino.
A questo valico, alto 1380 metri sul livello del mare – appena 200 metri al di sotto della vetta dell’Altissimo, che da qui si raggiunge in circa mezz’ora per un sentiero lungo la cresta – si può arrivare da tre parti. La via più spettacolare, ma anche più lunga e difficile, è quella che sale dal Pasquilio (m. 800 s.l.m.) e percorre la cresta sud, con diversi saliscendi, un po’ sul versante massese e un po’ su quello versiliese e con quattro tratti assistiti da corda fissa: segnavia 33.
Un’altra via, più agevole, è quella che sale da una cappellina sulla carrozzabile del Passo del Vestito (a quota 828 s.l.m.) alla Foce del Frate, qui piega a destra e segue l’andamento della cresta alberata, tutta su sentiero facile: segnavia 41. La terza via – più rapida e facile anche di questa seconda – è diventata la via obbligata per chi vuole salire alla vetta dell’Altissimo dal versante nord, dopo che la Cava del Fondone ha devastato irreparabilmente il tratto di questo versante sul quale passava il sentiero che raggiungeva la cresta est al Passo del Vaso Tondo, consentendo qui di prendere il sentiero 142 che sale alla vetta lungo questa cresta.
Questa terza via ha inizio all’uscita est (verso Arni) della galleria del Passo del Vestito, a quota 1000 s.l.m. Ieri sono arrivato qui dal Forte in bici, salendo da Massa per il Pian della Fioba; ma ovviamente ci si può arrivare assai più comodamente in auto. Subito sulla sinistra del tunnel per chi ne esce (sulla destra per chi arriva da Arni) parte una sterrata che sale, qui con pendenza molto dolce, piegando a sinistra per traversare tutto questo versante nord dell’Altissimo, collegando tra loro numerose cave di marmo. La sterrata, fattibile quasi tutta sui pedali, passa su di un antico ponte con splendida vista su di una antica cava dismessa e sulla valle di Arni.
Dopo quasi un chilometro, circa a quota 1150 s.l.m., si trova sulla destra, molto ben segnalato, l’imbocco del sentiero 33, che consente di raggiungere il Passo degli Uncini da nord in circa mezz’ora o poco più. Il sentiero corre interamente nel bosco, con percorso molto facile e piacevolissimo, passando accando alla voragine Ancini: un grande pozzo carsico che precipita verticalmente per 60 metri. L’arrivo al Passo, con l’improvviso dischiudersi del panorama sul versante sud dell’Altissimo che precipita ripidissimo verso il mare, i costoni rocciosi ornati dagli “uncini” di cui si è detto all’inizio, la costa da Livorno al Golfo della Spezia e Porto Venere, è di quelli che non si dimenticano. Se la giornata è limpida si vedono anche l’Elba, la Gorgona, e il “dito” della Corsica. Sulla sinistra si staglia, vicinissima, la vetta dell’Altissim0, cui conduce da qui in mezz’ora il sentiero 143. E se si voltano le spalle al mare si vedono quasi tutte le vette principali delle Apuane settentrionali: la Tambura, il Cavallo, il Contrario, il Grondilice, il Sagro.
Questo itinerario merita di essere segnalato perché dà accesso a questo spettacolo straordinario – peculiare delle alte creste delle Alpi Apuane, ma solitamente ottenibile con percorsi più faticosi e/o più impegnativi sul piano tecnico – con il minimo dispendio di tempo e fatica: dal Passo del Vestito il percorso a piedi non richiede più di un’ora e non presenta alcuna difficoltà: lo si può fare anche con scarpe da jogging e con bambini di otto o dieci anni. Diverso è il discorso se dal Passo si intende salire alla vetta dell’Altissimo: questa parte del percorso è un po’ più difficile e richiede di non soffrire di vertigini.
Ieri, tornato all’imbocco del sentiero 33, ho ripreso la mountain bike e, percorsi gli altri tre chilometri della sterrata che, in saliscendi, traversa tutta la parete settentrionale dell’Altissimo, sono arrivato al passo del Cipollaio (m. 800 s.l.m.) e da lì sono sceso in tre quarti d’ora al Forte. Chi invece arriva al Passo del Vestito in auto non ha che rifare in discesa il percorso dell’andata.
.