LA MEDIA DELLE ASSUNZIONI STABILI TRA DICEMBRE 2015 E GENNAIO 2016 È SUPERIORE DEL 63 PER CENTO RISPETTO ALLA MEDIA TRA DICEMBRE 2014 E GENNAIO 2015 E DELL’80 PER CENTO RISPETTO ALLA MEDIA TRA DICEMBRE 2013 E GENNAIO 2014
Nota tecnica sull’andamento dei dati sulle assunzioni stabili e a termine, 23 marzo 2016 – In argomento v. anche Come vanno letti i (buoni) dati sull’occupazione.
Il grafico che segue mostra l’andamento delle assunzioni a termine (linea viola), di quelle a tempo indeterminato (linea blu) e di quelle di apprendisti (linea verde) dal novembre 2013 al gennaio 2016. Nel grafico si osserva come tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 si sia verificato un calo delle assunzioni a tempo indeterminato a dicembre, con un netto aumento a gennaio, dovuto alla consuetudine di far decorrere i nuovi rapporti dall’inizio del nuovo anno. Lo stesso fenomeno si osserva tra fine 2014 e inizio 2015 in misura più marcata: qui infatti vi era un motivo in più per gli imprenditori – l’incentivo economico – per spostare, se possibile, a gennaio le assunzioni stabili.
Tra fine 2015 e inizio 2016, invece, si verifica il fenomeno opposto: poiché per beneficiare dell’incentivo economico pieno occorre che l’assunzione a tempo indeterminato avvenga entro il 31 dicembre, molti imprenditori anticipano a dicembre l’assunzione che avrebbero altrimenti effettuato a gennaio: donde l’impennata che fa balzare dai 149mila di novembre a 306mila – più che un raddoppio! – le assunzioni stabili prima della fine del 2015, cui ovviamente fa seguito il picco negativo che si registra a gennaio 2016 (107mila).
Il valore che si registra a gennaio 2016 non può dunque essere letto come indicativo di una tendenza delle assunzioni stabili a tornare ai valori precedenti alla riforma: se facciamo la media delle assunzioni stabili tra dicembre 2015 e gennaio 2016 otteniamo un valore medio mensile (206mila) che è comunque nettamente superiore (+63%) rispetto alla media delle assunzioni stabili tra dicembre 2014 e gennaio 2015 (126mila) e ancor più (+80%) rispetto alla media tra dicembre 2013 e gennaio 2014 (114mila).
Sul facilmente comprensibile picco negativo di gennaio 2016 non si può, dunque, fondare una previsione attendibile circa il livello a cui si attesteranno le assunzioni stabili nel 2016, anche perché nessuno può dire se nel raddoppio di dicembre ci sono anche assunzioni che sarebbero avvenute altrimenti, in condizioni normali, a febbraio. Occorrerà disporre almeno dei dati del primo semestre per formulare una valutazione che abbia un minimo di fondamento. Per altro verso, ho esposto in un intervento recente il motivo per cui sono convinto che, mentre andrà affievolendosi l’incidenza sul comportamento degli imprenditori dell’incentivo economico, andrà invece progressivamente accentuandosi l’incidenza della nuova disciplina del rapporto, con la sua maggiore flessibilità, via via che gli imprenditori stessi si convinceranno della sua irreversibilità, effettività ed efficacia. Se questa previsione si rivelerà fondata, la tendenza alla riduzione della differenza tra assunzioni a termine e stabili, già ben visibile nell’andamento dei dati tra 2014 e 2015, è destinata a consolidarsi.
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